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LA STORIA

Arezzo, Bruno Beatrice nella Hall Fame Viola. Il figlio Alessandro sulla morte del padre: "Ci sono persone che sanno e non parlano"

Francesca Muzzi

23 Novembre 2024, 04:02

Arezzo, Bruno Beatrice nella Hall Fame Viola. Il figlio Alessandro sulla morte del padre: "Ci sono persone che sanno e non parlano"

La serata a Firenze. A sinistra i figli di Beatrice, Alessandro e Claudia

“Sulla vicenda di mio padre Bruno Beatrice ci sono persone che sanno e non parlano”. Le parole di Alessandro, figlio del giocatore della Fiorentina, rimbombano nell’auditorium “Cosimo Ridolfi” alla serata organizzata dal Museo Fiorentina e dedicata ai protagonisti viola. Bruno Beatrice, insieme a Maurilio Prini, Bernardo Rogora e Adrian Mutu entrano di diritto nella Hall of Fame Viola. Ma davanti ad ex calciatori, allenatori e dirigenti, Alessandro ha lasciato tutti senza parole in un silenzio quasi surreale. La vicenda di Bruno Beatrice è purtroppo nota. Il calciatore morì il 16 dicembre 1987 a soli 39 anni per una leucemia che venne causata - si saprà successivamente grazie proprio alla battaglia della famiglia Beatrice - e secondo certificazione delle varie perizie medico-scientifiche effettuate nel tempo, da un ciclo “killer” di raggi X “Roentgen” che furono avventatamente prescritti, dallo staff medico del club viola di allora, per curare una pubalgia. “Prima di venire a ritirare questo premio - ha esordito Alessandro Beatrice - ci ho pensato tanto, perché è un premio peso. Poi mi sono voltato indietro e ho riguardato tutta la tempesta che abbiamo passato, dal 1987 ad oggi io e la mia famiglia. Da allora noi Beatrice cerchiamo la verità e gridiamo la parola giustizia per Bruno”. “Ci sono tante persone che sanno e non parlano - dice ancora Alessandro lasciando di stucco la platea - Ma nella tempesta abbiamo incontrato anche uomini che non conoscevo e che si sono messi a remare insieme a noi. A combattere per la giustizia e per la verità. E di queste persone mi permetto di fare i nomi, perché non mi hanno abbandonato. Tra questi il Governatore della Toscana, Eugenio Giani, Andrea Vannucci, il vice presidente del consiglio regionale Marco Casucci e una persona che mi ha fatto scoprire che cosa è il cuore di Firenze, Alessandro Martini detto il Punta e tutti i ragazzi della Curva Fiesole, che dal 2017 espongono tutti gli anni lo striscione ‘Giustizia per Bruno’. Non c’è cosa più forte, di ciò che fanno questi ragazzi che Bruno non lo hanno nemmeno conosciuto”. Un lungo applauso è seguito, l’abbraccio di Cesare Prandelli “che avrebbe voluto non continuare la serata dopo le mie parole” , dice Alessandro...

Servizio sul Corriere di Arezzo del 23 novembre

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