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LA STORIA

Arezzo, lo strano caso della gallina che si sente sola. Appello della proprietaria: "Cerco compagnia per la mia Graziella"

Francesca Muzzi

04 Dicembre 2024, 04:32

La gallina Graziella

“Cercasi gallina per fare compagnia ad una gallina”. L’annuncio può sembrare strano e bizzarro, ma è reale. La storia che andiamo a raccontare è fatta di amore per gli animali, prima di tutto, ma anche di una tradizione che Katia, la protagonista umana, vuole mantenere e non se la sente di buttare all’aria. Perché quel pollaio che si trova nell'Aretino, lo aveva costruito suo padre e lei, per quanto può, continuerà a mandarlo avanti anche se deve mettere annunci strani che qualcuno commenta sui social con un’ironia che appare solo ingiustificata se non si conosce. Invece noi abbiamo voluto indagare e abbiamo voluto raccontare la storia della gallina Graziella che ha quattro anni “e sono davvero tanti per una gallina” che nel giro di pochi anni è rimasta sola. “Erano tre sorelle – racconta Katia – Erano state comprate per quello che servono le galline e cioè per fare le uova. Sono sempre vissute insieme. La loro particolarità, così come è di tutti questi animali, è che durante le gelide notti d’inverno dormivano tutte addossate l’una all’altra per scaldarsi a vicenda”. Ma purtroppo la vita degli animali, come quella degli umani, ha una fine e due delle tre sorelle, se ne sono andate due e un anno fa e così Graziella è rimasta sola. Da qui l’annuncio. “Sto cercando una gallina che possa fare compagnia alla mia. Mi va bene se prestata, oppure la posso anche comprare dopo un periodo di prova”. Ma Katia non cerca una gallina qualsiasi. Ma una che si adatti all’età di Graziella ormai anziana “una compagnia per passare l’inverno. Ma non voglio una gallina giovane e ‘sciocchina’, oppure una che fa l’uovo scoccodando, a Graziella serve una gallina ormai di una certa età”. “L’ideale sarebbe trovarla nel giro di poco tempo, perché le notti cominciano ad essere più fredde”, dice ancora Katia alla quale chiediamo che cosa rappresenta per lei, Graziella. “Mi fa ricordare mio padre che non c’è più - risponde Katia - Lo aveva fatto lui questo pollaio che io, quando posso, continuo a portare avanti con amore. Mi dispiace disfarmene, magari più che trovare un’altra gallina, avrei potuto trovare una soluzione per Graziella, regalarla, ma non ci penso proprio. Lei ormai fa parte della mia quotidianeità. Ha modi che assomigliano più ad un cane più che una gallina. Io dico che mi fa anche le feste quando mi vede”. L’annuncio è rimasto sul web per qualche giorno, ma considerato che, a parte chi ha dato suggerimenti e anche una pacca virtuale a Katia, la soluzione non è stata trovata. E così ieri mattina Katia, in attesa della gallina più anziana o, come dice il detto di quella più vecchia che fa compagnia, oltre che buon brodo, ha deciso di provare con due di galline di razza marans originarie della Francia, razza famosa in tutto il mondo per il fatto di deporre delle uova marroni cioccolato scuro. “Adesso vediamo come si comportano insieme”, conclude Katia, “se stanno bene e se familiarizzano”, perché in caso, Graziella accoglierebbe anche e soprattutto una sua coetanea.

Servizio sul Corriere del 4 dicembre

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