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Arezzo

Ritrovato l'argento nascosto dai ladri nella fuga dopo l'assalto all'azienda

Sviluppi nel caso del furto alla Croma Catene, il 24esimo nel distretto dei preziosi

Luca Serafini

08 Dicembre 2024, 06:17

Croma Catene

Il furto di Subbiano con ruspa e strada bloccata

Ritrovato l’argento della razzia alla Croma Catene. Non tutto ma una buona parte. I ladri lo avevano lasciato in zona, nascosto tra la vegetazione, dopo l’assalto in via Righi a Castelnuovo di Subbiano. L’idea dei banditi, forse, era di tornare a recuperarlo in un secondo momento. Ma polizia e carabinieri sono arrivati prima di loro e hanno individuato i voluminosi sacchi contenenti il metallo prezioso. Tutto il materiale è stato accuratamente esaminato per raccogliere elementi utili allo sviluppo delle indagini: il tipo di contenitori, le eventuali impronte, ogni elemento che possa svelare qualcosa in relazione agli uomini mascherati che hanno agito con una azione da commando nella notte tra 1 e 2 dicembre.

Il furgone rubato usato per il primo tratto di fuga è stato abbandonato a la Pazienza, quindi via a bordo di un altro mezzo pulito. La scelta dei malviventi - deliberata oppure dettata dalle contingenze (un imprevisto) - è stata quella di occultare il bottino e portarsene dietro solo una minima parte, quella meno ingombrante. La scoperta della refurtiva sarebbe avvenuta già il giorno dopo il colpo - il 24esimo nel distretto dei preziosi di Arezzo - ma solamente adesso riusciamo a darne notizia e solo in base a quanto filtra dall’indagine, complessa e delicata, che riguarda tutto il fenomeno degli assalti agli orafi. Anche il quantitativo di argento trafugato quella notte non è stato mai precisato in modo ufficiale e si va per ipotesi: si parla di 100 chili circa. Dopo i minuziosi riscontri investigativi, il metallo sarebbe stato restituito agli imprenditori, con autorizzazione della procura.

Il raid alla Croma Catene aveva impressionato per l’audacia e l’organizzazione: circa dieci persone suddivise in vari ruoli, con il furto di camion a San Giuliano di Arezzo, poi utilizzati per sbarrare la strada nella zona industriale, quindi l’impiego come ariete di una ruspa Caterpillar per sfondare la cancellata e aprirsi un varco nella ditta. Dietro al mezzo meccanico, il video mostra l’ingresso veloce del gruppo di banditi e del furgone bianco con il portellone aperto per caricare la refurtiva. Blitz rapidissimo, pochi minuti, il tempo di arraffare il metallo in lavorazione e sparire prima dell’arrivo della vigilanza, di polizia e carabinieri.

Nei giorni successivi le forze dell’ordine hanno impresso un’accelerazione nelle indagini con l’arresto di due presunti autori del furto alla Fullove di Laterina, 28 novembre, accusati anche per il tentativo alla New Chains di Tegoleto. Due rumeni in carcere, il covo della banda scoperto a Quarrata di Pistoia e importanti elementi in possesso degli investigatori per risalire agli altri membri della falange di predatori.
Le bande che operano nel distretto sono più di una, godono senz’altro degli assist di basisti locali, si avvalgono di manovalanza criminale. I furti in stile commando, come quello alla Croma Catene e alla Scatragli srl, a Borghetto di Monte San Savino a inizio novembre, sembrano riconducibili ad una organizzazione, mentre quelli con dinamica più essenziale, come Fullove (usate essenzialmente le mazze) apparterrebbero ad un filone diverso. Ma sono supposizioni e chi deve indagare sta indagando.
Intanto c’è da registrare il recupero e la restituzione del quantitativo di argento, piuttosto rilevante, e anche questo segna un punto a favore dei tutori della legge nella sfida contro i malviventi che in un anno sono andati a segno, o ci hanno provato, per ben 24 volte.

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