LA TRADIZIONE
Non è Natale senza l’albero di Franco Gavelli, 75 anni, al cimitero di Badia Tedalda. Una tradizione, un appuntamento, ma soprattutto un omaggio verso chi non c’è più. E così anche quest’anno, Franco si è armato di tutto punto tra abete, palline e luci e al Campo Santo di Sant’Andrea, in mezzo alle tombe dei defunti, fino alla Befana, c’è l’albero di Franco. Illuminato e addobbato. “E’ Natale per tutti ed è giusto che anche i nostri morti abbiano un simbolo di questa festa”, ha sempre detto Franco ogni anno. Ma lui non si prende cura del cimitero e di addobbarlo solo durante le festività, ma lo fa tutto l’anno, quando può, quando il tempo lo permette. Ma in questo periodo, cerca sempre di rendere quel posto meno triste. E ogni anno, il suo albero è diverso da quello degli anni passati. Anche se c’è un particolare che non manca mai. Il vischio. Se può sistema il vischio bianco, che è quello più raro. Lo ammira Franco, quell’albero di Natale che vuole strappare un sorriso o una preghiera a chi entra a fare visita ai suoi cari. Di questa tradizione è contenta tutta la comunità di Badia Tedalda, con in testa il sindaco, Alberto Santucci: “Una tradizione che dà una lezione di grande affetto e sensibilità per i nostri defunti e che per il nostro piccolo cimitero ormai è diventato un appuntamento fisso”. E mentre Badia Tedalda si prepara al Natale, al cimitero quelle piccole luci sembrano come fare compagnia e regalare un briciolo di serenità in questo periodo quando la mancanza di chi non c’è più si avverte anche più forte.
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