ECONOMIA
Abbiamo appeno finito di scartare i regali di Natale ed è già tempo di saldi. Per quest’anno la data di inizio dei saldi invernali 2025 è sabato 4 gennaio in Toscana. Per Arezzo una felice concomitanza con gli ultimi giorni della Città del Natale, tutte le iniziative termineranno il 6 gennaio.
“Quest’anno i saldi inizieranno proprio a ridosso delle festività natalizie e la presenza di turisti fino all’Epifania nelle principali città d’arte toscane potrebbe influire molto positivamente sugli incassi delle prime giornate – afferma Paolo Mantovani, presidente Federmoda Confcommercio Toscana.
In tutto 60 giorni per portare a casa l'affare dell'anno, anche se, sostengono le associazioni di categoria, ormai gli sconti sono molto diluiti nell'arco dell'anno.
Vedi ad esempio il Black Friday, a novembre, che ha preso campo anche in Italia.
“L’assalto ai negozi con file lunghissime fuori dalle vetrine sono ormai un ricordo del passato – prosegue Mantovani - perché negli ultimi anni le occasioni di fare acquisti a prezzi scontati sono spalmate un po’ su tutto l’arco dell’anno. C'è ancora una parte dei consumatori che in maniera quasi scientifica concentra le proprie spese, soprattutto di calzature e abbigliamento, proprio in questo periodo”. Quanto alla spese media pro capite, è ancora presto, ma la sensazione in base anche a come sono andati gli acquisti natalizi, è positiva. Complice anche il freddo.
“I segnali sono positivi – afferma Catiuscia Fei direttrice aggiunta della Confcommercio delle province di Firenze e Arezzo - ipotizziamo una spesa un po’ più alta rispetto a quella dello scorso anno che si aggirava intorno a 142 euro per persona. Il freddo è indubbiamente di aiuto agli acquisti invernali – prosegue Catiuscia Fei – ci tengo però a ricordare una cosa. Non è certo con i saldi che le imprese fanno quadrare i loro bilanci o mantengono l’occupazione”.
Concetto rimarcato anche da Paolo Mantovani. “Per adesso le vendite del Natale tengono bene, merito anche del freddo che spinge a rinnovare l’armadio – afferma Mantovani - ma per noi commercianti, lo ricordo sempre, le vendite di fine stagione sono solo uno strumento per liberare il magazzino e fare spazio ai nuovi arrivi delle collezioni primavera-estate. I margini di guadagno sono sempre molto ridotti, di certo non possiamo basare sui saldi la tenuta dei bilanci e dell’occupazione nelle nostre aziende”.
E poi c'è da fare i conti con il commercio online.
“I saldi costituiscono ancora, per gli operatori del settore moda, un patrimonio economico, sociale e culturale – afferma Lucio Gori vice direttore di Confesercenti Arezzo - possono rappresentare una grande opportunità per i consumatori a condizione che sia garantita la possibilità anche al piccolo esercizio commerciale, di competere. Le condizioni meteo possono influire e c'è attesa. Certo si avverte l'abitudine, sempre più affermata, di acquistare in sconto dalle piattaforme online che propongono in totale libertà e in assenza di regole, massicce campagne promozionali. Questo crea un enorme problema di distorsione della concorrenza”.
Infine da tenere sempre ben presenti i consigli per acquisti sicuri. Prima regola, l’obbligo di indicare il prezzo normale di vendita, lo sconto applicato e il prezzo finale. I capi messi in saldo devono avere carattere stagionale o di moda e avere avuto un “notevole” abbassamento del prezzo se non venduto entro un certo periodo di tempo.
Diffidare, poi, da chi afferma che l'acquisto “non si cambia”. Se il capo è difettoso o danneggiato, l'acquirente ha diritto alla sostituzione o alla riparazione. In alcuni casi anche al rimborso.
Se invece è la taglia, il modello o il colore che non vanno, sarà il negoziante ad indicare tempi e modi dell'eventuale cambio.
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