IL CASO
“Il forno crematorio di Arezzo è fuori servizio dal 20 dicembre, causando disagi significativi ai cittadini e alle famiglie che necessitano del servizio”, la denuncia arriva da due consiglieri comunali del Pd, Andrea Gallorini e Donato Caporali. Da circa un mese, le famiglie che ne avevano fatto richiesta, si sono dovute rivolgere altrove con gravi disagi. Proseguono i due consiglieri: “Secondo alcuni operatori del settore, l’impianto presentava anomalie tecniche già nelle settimane precedenti il guasto totale, lasciando ipotizzare che un intervento manutentivo preventivo avrebbe potuto evitare la situazione attuale”. “Le famiglie che avevano prenotato e pagato il servizio di cremazione sono state rimborsate con una maggiorazione del 10% per mitigare il disservizio e contestualmente sono state invitate a rivolgersi a strutture di altre città toscane o fuori regione. Tuttavia, questa soluzione comporta costi aggiuntivi significativi: ad esempio, ad Arezzo la cremazione per i residenti costa 570 euro, mentre a Siena il costo sale a 790 euro (tariffe per non residenti ndr), senza considerare le spese di trasporto. Il rimborso del 10% appare quindi del tutto insufficiente a coprire tali spese”. Proseguono i consiglieri del Pd: “Inoltre, la mancanza di celle frigorifere gestite direttamente da Arezzo Multiservizi, a differenza di quanto avviene in altre città come Siena o Firenze, ha aggravato il problema. Al momento, la Asl si è fatta carico della gestione delle salme presso l’obitorio del San Donato, che in alcuni giorni hanno raggiunto anche il numero di 18 defunti. Tuttavia, se il guasto dovesse protrarsi a lungo, sarebbe possibile garantire la disponibilità per tutti? Non è semplice né immediato trovare un’alternativa, alcune famiglie, infatti, hanno già dovuto affrontare trasferte impegnative, come quella fino a Cesena, per ottenere il servizio di cremazione. Ad oggi, dal sito internet di Arezzo Multiservizi si apprende che il servizio di cremazione non è prenotabile fino al 25 gennaio. È lecito chiedersi: questo blocco era evitabile? E quando sarà effettivamente riattivato il forno crematorio? Ribadiamo l’urgenza di ripristinare il servizio nel minor tempo possibile e chiediamo che le famiglie costrette a rivolgersi ad altre città siano sostenute con un contributo adeguato alle spese aggiuntive. Desideriamo evidenziare che le famiglie coinvolte in questa difficile situazione stanno vivendo un disagio psicologico ed emotivo ed è fondamentale che Arezzo Multiservizi garantisca un supporto concreto, per non aggiungere ulteriori difficoltà ad un momento già doloroso”. A tutto ciò replica il presidente di Multiservizi, l’avvocato Guglielmo Borri, a cominciare dalle cifre: “Prima di tutto il ristoro, qualora venga chiesto dalla famiglia, non è pari al 10 per cento, ma al doppio, cioè il 20 per cento - dice Borri - oltre al fatto che la Multiservizi ha già provveduto a rimborsare tutto il costo del servizio che non è stato effettuato ad Arezzo”. Sui tempi di quando il forno crematorio sarà accomodato, Borri sottolinea: “Nel più breve tempo possibile. Faremo di tutto, perché il forno venga ripristinato prima del 25 di gennaio”. Conferma che “si è rotto il 20 di dicembre scorso e abbiamo subito chiamato la ditta di riparazione che, nonostante il periodo festivo, è accorsa già nella settimana di Natale. Ma vorrei aggiungere anche che la manutenzione ordinaria era stata fatta il 10 dicembre, vale a dire una settimana prima del guasto. Adesso il forno è sottoposto ad una manutenzione straordinaria. L’impianto purtroppo ha i suoi anni (2011 ndr), è una macchina e capita che, a volte, si possa rompere”. “Capisco però il dispiacere delle famiglie - prosegue l’avvocato - e sono davvero dispiaciuto di tutto questo, perché oltre al dolore per la perdita di un loro caro, devono affrontare anche il disagio di dovere trovare un’alternativa. Ma da parte di Multiservizi, stiamo facendo davvero di tutto, perché il servizio venga ripristinato più in fretta possibile”.
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