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IL CASO

Arezzo, troppo freddo a scuola e il preside compra dieci stufe per riscaldare le aule gelide

Francesca Muzzi

12 Gennaio 2025, 04:56

Luciano Tagliaferri

Preside

Aule gelide e il preside si arrangia. Compra dieci stufe, per meglio dire dieci sistemi di climatizzazione portatile e, da domani le mette in funzione. Accade nel plesso scolastico di via XXV aprile dove l’impianto di riscaldamento che ha bisogno di una manutenzione straordinaria, è ormai datato per riscaldare gli ampi locali composti da aule, laboratori e quanto altro. E così il preside Luciano Tagliaferri prima di Natale ha ordinato 10 sistemi di climatizzazione portatile e “da domani le sistemo in quelle aule che ne hanno più bisogno”. Lo ha fatto di tasca sua - con una spesa che in totale si aggira sui 5 mila euro - per i suoi studenti, affinché non soffrano il freddo. “Sono appena arrivate - dice Tagliaferri - e verranno sistemate nei luoghi dove i riscaldamenti funzionano meno”. “Purtroppo l’impianto della nostra scuola gestita dalla Provincia, è ormai vecchio ed ha bisogno di una manutenzione straordinaria che la Provincia ci ha promesso di eseguire durante l’estate, ma in attesa e considerato anche che andremo incontro ai mesi più freddi, ho deciso di agire per conto mio, per il bene dei ragazzi, e di comprare queste stufe”. Si tratta di apparecchi dell’altezza di circa 80 centimetri “che non solo fanno caldo, ma anche purificano l’aria ed emettono anche aria fredda così durante gli esami di Stato potranno essere utilizzate come condizionatori”. La Provincia proprio durante la sosta per le vacanze di Natale aveva messo mano all’impianto di riscaldamento. “Dopo le segnalazioni - sottolinea Tagliaferri - la Provincia ha dimostrato di prendere seriamente la questione e la situazione è migliorata e siamo fiduciosi”. Segnalazioni che vennero sollevate, pochi giorni prima delle festività, anche dal Pd provinciale che aveva sottolineato che “nonostante le ripetute segnalazioni e gli interventi tampone, i problemi strutturali dell’impianto e una programmazione inadeguata degli orari di accensione rendono impossibile svolgere le lezioni in condizioni dignitose”. La Provincia era corsa ai ripari, ma come sottolinea lo stesso preside: “C’è bisogno di una manutenzione straordinaria che arriverà solo in estate”. Ma intanto una soluzione tampone, doveva essere trovata. Tra l’altro, la scuola - altro problema sollevato dal Pd - resta chiusa durante il fine settimana e quindi anche i termosifoni sono spenti: “La scelta di spegnere l’impianto nei weekend è irresponsabile: il caldo arriva troppo tardi, lasciando studenti e docenti al freddo per tutta la mattinata del lunedì”. Situazione confermata anche dallo stesso Tagliaferri: “La scuola, anche per un risparmio energetico il sabato e la domenica resta chiusa, forse sarebbe meglio se i termosifoni che cominciano ad accendersi alle 6 del lunedì mattina, partissero un po’ prima, considerato che l’ambiente è molto ampio”. Servirebbe però, a questo punto, un intervento risolutivo e nell’attesa, ci ha pensato il preside: 10 stufe che da domani, distribuite nelle aule più gelide, permetteranno agli studenti di sopportare meglio le temperature gelide di questo periodo.

Servizio sul Corriere del 12 gennaio

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