LA CHIESA
Una chiesa “simpatica” e “capace di saper ascoltare i giovani”. Il Vescovo Andrea Migliavacca incontra la stampa nell'ultimo giorno di gennaio per celebrare San Francesco di Sales, patrono dei giornalisti e di tutti coloro che lavorano nel mondo della comunicazione. La ricorrenza è stata lo scorso 24 gennaio. Un incontro anche per fare il punto su come la chiesa aretina affronterà questo anno giubilare e poi annunciare gli appuntamenti per la novena che precederà le celebrazioni per la Madonna del Conforto, icona mariana particolarmente cara agli aretini venerata il 15 febbraio di ogni anno. Il Vescovo ha parlato di una “riorganizzazione” della diocesi aretina, che porti la chiesa ad essere sempre più vicina ai fedeli e soprattutto ai giovani. Per fare questo ha annunciato un'iniziativa decisamente insolita, proprio per “andare nei luoghi dove i giovani già si trovano”. “Faremo quattro aperitivi ad Arezzo, immagino nella zona di San Francesco, poi in piazza a Bibbiena, a Sansepolcro e a Cortona. Quattro luoghi tra i mesi di marzo e maggio. Le date sono già in calendario. Vorrei andare lì – ha proseguito il vescovo - dove i ragazzi già si trovano il sabato sera e cercheremo di promuovere e avere occasioni di parola e di ascolto”. Una comunicazione e un linguaggio dal quale una chiesa moderna, ne sono tutti convinti, non può prescindere. “Una chiesa simpatica – ha proseguito il vescovo - vuol dire una chiesa che sia capace di ascolto, che sia capace di relazioni dove tutti quelli che vogliono essere espressione e rappresentare la chiesa abbiano l’attenzione della cordialità, dell’accoglienza, del saper rispettare le persone e le loro posizioni. Una chiesa che abbia una notizia bella da portare che è il Vangelo”. Per farlo anche la chiesa aretina si affiderà sempre di più ai suoi fedeli che, in mancanza della figura del parroco, problema sempre più frequente, vorranno impegnarsi nella vita delle parrocchie. Nell'Aretino c'è stato un sindaco, Alberto Santucci primo cittadino di Badia Tedalda, che ha deciso di dare il via ad una raccolta firme per fare promuovere il parroco, don Varghese, da vice a, per così dire, titolare. “Non ho ancora ricevuto le firme – ha detto il vescovo – posso dire che ho un buon rapporto con il sindaco di questo paese. La vedo come un'iniziativa simpatica, folkloristica, riguardo a un progetto e a uno sguardo sulla vita di quel territorio e all'impegno dei preti su quel territorio che certo ho già presente. C'è già una progettualità che il contributo del sindaco arricchisce con questo folklore”. Il messaggio del vescovo Andrea Migliavacca ai giornalisti e al mondo della comunicazione dell'Aretino, è nel solco delle parole del Santo Padre. “Il Papa riprende il tema della speranza – ha detto il vescovo - che rilancia anche al mondo della stampa, delle comunicazioni sociali declinandolo poi nello stile con cui fare giornalismo. Nell’andare, quindi, alla ricerca di quelle notizie di speranza di buone prassi che poi accolte e raccontate aprono strade di fiducia, di consolazione, di condivisione e mirano al bello. Il Papa arriva a concludere il messaggio augurando speranza anche a tutti quelli che lavorano nel mondo della stampa e che io ho tradotto con con un augurio di gioia. Ecco davvero che sia un anno che regali a voi gioia e a chi ci sta leggendo grazie al vostro servizio, l’augurio di gioia è un po’ per tutti.” E poi la novena in avvicinamento alla Madonna del Conforto che inizierà il 6 febbraio. Il 15 febbraio la Santa Messa Pontificale alle 10,30 in Cattedrale sarà presieduta da S.E. Mons. Gherardo Gambelli, Arcivescovo di Firenze. “Mi fa piacere che per la prima volta accogliamo ufficialmente in questa bella celebrazione il nuovo arcivescovo di Firenze, che è anche il vescovo metropolita per le diocesi di Firenze e quindi sarà un’occasione di accoglienza, di festa e di preghiera insieme e a lui. Sono felice di fargli vivere anche la nostra bella festa della Madonna del Conforto con l’augurio di incontrare tutti i cittadini e gli amici della nostra diocesi che verranno qui in pellegrinaggio”.
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