LA BATTAGLIA
“Una richiesta di accesso agli atti. Marco Casucci, consigliere regionale della Lega, sta cercando la verità sulla vicenda di mio padre tramite la richiesta di documenti conservati all'ospedale di Camerata, dove mio padre Bruno andava a curarsi per la pubalgia”. Alessandro Beatrice segna un altro traguardo sulla strada che porta alla verità sulla morte del padre Bruno. Grazie all'aiuto del consigliere regionale della Lega e vice presidente del Consiglio regionale, Marco Casucci, adesso potrà controllare i documenti, se ci saranno, se non saranno stati gettati o altro, del suo babbo Bruno, ex calciatore della Fiorentina, morto nel 1987 a soli 39 anni per una leucemia che venne causata - si saprà successivamente e grazie proprio alla battaglia della famiglia Beatrice - e secondo certificazioni delle varie perizie medico-scientifiche effettuate nel tempo, da un ciclo di raggi X "Roentgen" che furono prescritti dallo staff medico del club viola di allora, per curare una pubalgia. Da allora la famiglia Beatrice non ha mai smesso di cercare la verità e oggi arriva il nuovo tassello. Alessandro stringe tra le mani il foglio di richiesta di accesso agli atti. E' indirizzato al direttore generale Azienda Asl Toscana Centro, Valerio Mari e all'assessore regionale al diritto alla salute e alla sanità, Simone Bezzini. Sull'oggetto si legge: documentazione del presidio ospedaliero di Camerata (già ospedali riuniti di Sant'Antonio, L. Campolmi e Camerata). Scrive Marco Casucci: “Con la presente si richiede l'accesso alla seguente documentazione degli Ospedali sopra menzionati, Documenti relativi all'ufficio dell'Economato, Documenti relativi alle convenzioni o ai contratti di collaborazione tra il suddetto Presidio e altri ospedali o istituti pubblici o privati , Elenco dei pazienti che sottoposero a terapie presso il reparto di radiologia e presso quello di fisioterapia e infine elenco dei medici che svolsero l'attività presso i suddetti reparti”. “Stiamo facendo di tutto per avere giustizia per Bruno", dice il consigliere della Lega Marco Casucci. "E non ci fermeremo fino a quando tutta la verità non sarà venuta a galla. Lo dobbiamo a Bruno Beatrice e a tutte le altre morti sospette nel calcio, perché non si può morire per il pallone". "Come ho già avuto modo di dire, ma lo ribadisco - sottolinea Alessandro Beatrice - ringrazio il consigliere Casucci per il sostegno che ci sta dando, insieme al Governatore Eugenio Giani, al consigliere del Pd Vincenzo Ceccarelli per la mozione parlamentare d'inchiesta e a tutti i ragazzi della Curva Fiesole che gridano giustizia. Chiedere gli accessi agli atti in questi ospedali è un gesto grande, grandissimo. La verità? Noi ci abbiamo provato, ma siamo stati respinti. A maggior ragione gridiamo più forte: verità per Bruno e grazie a chi ci sostiene in questa battaglia”.
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