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L'INTERVISTA

Jasmine Piattelli, l'impegno per i diritti delle persone LGBTQIA+. "Noi siamo colori contro il grigiume"

Francesca Muzzi

16 Febbraio 2025, 16:39

Jasmine Piattelli

Presidente di Chimera Arcobaleno

Jasmine Piattelli, è la nuova presidente di Chimera Arcobaleno. Attivista LGBTQIA+ da oltre venti, una donna forte che ha superato tanto.
- Jasmine Piattelli, chi è?
Jasmine nasce nel 2002 con un faticoso percorso di decostruzione degli stigmi sociali. Nel 2004 ho iniziato ad impegnarmi per le cause T* (tutte quelle persone che non si identificano nel binarismo di genere maschio femmina) dopo essermi resa conto che dagli anni ‘70 del secolo scorso c’erano ancora troppa disinformazione e pregiudizi nei nostri confronti. Ho personalmente partecipato a moltissimi progetti ed iniziative per favorire il benessere, i diritti e l'inclusione delle persone come me.
– Nel suo discorso di insediamento come presidente di Arcigay ha detto che farà di tutto perché “gli altri non subiscano quello che ho subito io”. Lei, che cosa ha subito?
Ho subito gli stigmi sociali che non mi hanno permesso di realizzarmi, non ho ricevuto nessun tipo di aiuto, ho condotto una vita di insicurezza di paure e mai totalmente realizzata fino al 2002. Eppure in età preadolescenziale ho ricevuto dei segnali (mi mettevo il rossetto della mamma e mi sentivo una regina) ma mi è quasi stato imposto di condurre una vita contraria a ciò che era quello che intimamente sentivo da piccola.


– I giovani di oggi nei confronti delle persone LGBTQIA+ come si pongono?
Una gran parte dei giovani sono più informati, meno giudicanti, più includenti, si fanno meno problemi nell’accogliere e, eventualmente, affrontare le pluralità dell’altra persona. Molto probabilmente questo e in gran parte dovuto alla diffusione dei social media.
Purtroppo non tutti i giovani sono così, e questo è in gran parte dovuto all’educazione che ricevono in famiglia, a quanto la famiglia sia radicata alle tradizioni, al livello di istruzione, alla curiosità o alla mancanza di curiosità.
– Rispetto al passato meglio o peggio?
Vorrei dire meglio, ma quei giovani che portano avanti gli stigmi sociali, pregiudizi e stereotipi oggi si sentono “tutelati” nel potere esprimere il loro dissenso anche con gesti violenti. Meglio perché ci sono tanti più giovani aperti, ma quell’altra minoranza adesso si sentono protetti nelle loro espressioni violente contro una comunità pacifica, allegra e felice multicolorata che è la comunità LGBTQIA+. E poi da chi si sentono protetti? Dall'attuale politica o dalla mancanza di leggi a tutela delle minoranze come le nostre?
– Quali sono i suoi obiettivi per la sua presidenza?
Gli obbiettivi sono quelli condivisi con tutte le persone che partecipano attivamente all’associazione e sono quello di coinvolgere maggiormente i giovani alle attività dell’associazione, cercare di aumentare fattivamente le collaborazioni con altre associazioni sui territori (implementare la rete) al fine di essere presenti su tutte le aree della provincia, strutturare gruppi di lavoro per aree specifiche di interesse, coinvolgere maggiormente le persone iscritte all’associazione, i volontari e tutte le persone interessate attraverso spazi sicuri e iniziative accoglienti e gradevoli sul territorio.


- Ha detto che cercherà di andare sul territorio. C'è così bisogno del contatto diretto?
Si, il nostro territorio è vasto, diviso in vallate e le distanze sono una difficoltà per molte persone. Spesso sapere che una associazione offre uno spazio sicuro, con persone volontarie non giudicanti può essere un rifugio, benché temporaneo, per molte persone che soffrono in silenzio lo stigma delle località isolate o meno. Sarà nostra cura realizzare questa opportunità con l’impegno delle persone volontarie formate della nostra associazione.
- Il presidente Trump ha detto: esistono solo due generi. Maschi e femmine. Che ne pensa di queste parole?
L’ignoranza e la prepotenza sta dilagando nel mondo. Purtroppo questa affermazione non era inaspettata, il suo principale benefattore, Elon Musk, ha rinnegato sua figlia transgender, in più lui stesso è ricorso alla GPA (Gestazione Per Altri).
- Quali sono i campi dove le discriminazioni di genere si vedono di più: sport, scuola, chiesa o per strada?
Per strada, poi nella scuola sotto forma di bullismo quindi nello sport. In chiesa è molto difficile avere dati certi, sicuramente vi sono delle chiese decisamente più aperte dove i parroci svolgono realmente il loro mandato. Infine aggiungo il mondo del lavoro, che, particolarmente per le persone T*, difficilmente offre possibilità di inserimento e/o prospettive di carriera soddisfacente. Inoltre, come per le donne, le donne T* hanno disparità salariale.
- Arezzo e provincia le può considerare isole felice?
Purtroppo no, ci sono zone più “felici”, se così si può dire, e zone decisamente meno. La città offre più possibilità della provincia, ma non siamo certo a livello di città metropolitane come Firenze o più grandi.
- C'è ancora la paura del coming out?
Purtroppo, e ne sono davvero dispiaciuta, esiste ancora un forte stigma sociale che spesso mette in difficoltà la libera espressione della persona. Come ho detto prima, ci teniamo tantissimo al benessere della persona, sia esso fisico, psichico, ma anche emotivo e relazionale.


- Quante denunce di omofobia avete ricevuto allo sportello di Arcigay Chimera?
Lo sportello si occupa di accoglienza, abbiamo ricevuto molte segnalazioni di omofobia e transfobia, purtroppo adesso non ho possibilità di avere i numeri sotto mano, però abbiamo rilevato che c’è un crescente aumento di persone T* che si rivolgono allo sportello, un crescente aumento di disagio familiare e, ahimè, un crescente aumento di violenza verso tutte le persone LGBTQIA+.
- Invece quale può essere la bella notizia?
La bella notizia, ma forse meglio dire le belle notizie, che noi ci siamo e resistiamo, ma anche che tra noi c’è felicità, bellezza, moltitudine di colori, contro questo grigiume che ci circonda fatto di insensibilità e non rispetto della persona. Siamo tutt* persone, abbiamo diversi vissuti, diversi sentimenti, diversi gusti, perché mancarci di rispetto?
In questo mese di attività dal congresso la nostra associazione ha iniziato (ma il percorso è iniziato quasi un anno fa) a costruire gruppi e contatti, pensate che il gruppo che si dedica agli eventi a breve ne organizzerà uno, ma anche il gruppo T*, che si è formato poco prima del congresso è ulteriormente cresciuto, così come altri gruppi sono all’opera su tanti temi a noi cari.
Sono tutti segnali positivi, e ci auguriamo che Chimera Arcobaleno Argigay Arezzo possa crescere insieme alla città e alla provincia per il benessere di tutt*.

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