LA STORIA
La chiesa monumentale
Sarà preceduto da una preghiera di don Varghese l’inizio dei lavori alla chiesa monumentale di Badia Tedalda. Dopo tre anni di attesa dallo stanziamento dei soldi del Pnrr, mercoledì comincia la ristrutturazione. Lo annuncia con orgoglio il sindaco di Badia Tedalta Alberto Santucci. “Mercoledì – sottolinea il primo cittadino – iniziano i lavori di consolidamento antisismico grazie alla cifra del Pnrr che è di 700 mila euro. Adesso la nostra splendida chiesa, che custodisce 5 splendide robbiane, ha grosse lesioni nei muri perimetrali e necessita di consolidamento nelle fondazioni”. Una chiesa particolarmente cara agli abitanti di Badia Tedalda: “Ecco, perché – dice ancora Santucci – per tutta la nostra comunità questo momento è molto importante. La millenaria chiesa abbaziale di San Michele Arcangelo è il vero simbolo di Badia. Un tesoro per tutti noi. Tanto che il via ai lavori sarà preceduto da una preghiera bene augurante di don Varghese che ha voluto riunire tutta la nostra comunità”.
I 700 mila euro fanno parte di un finanziamento totale di 4.590.000 euro provenienti dal Ministero, nel 2022, che vennero utilizzati per interventi in sette chiese del territorio della diocesi di Arezzo-Cortona-Sansepolcro. Oltre a Badia Tedalda, anche Anghiari, località Tortigliano, chiesa di San Bartolomeo, Arezzo, località Bagnoro, Pieve di Sant’Eugenia e Chitignano, chiesa di San Vincenzo Martire.
Quella di Badia Tedalda, come detto dal sindaco Santucci, conserva cinque opere robbiane, splendide terrecotte invetriate di Benedetto e Santi Buglioni, unici discepoli dei Della Robbia.
La più importante è la pala d’altare centrale: la Madonna in trono col Bambino fra i Santi Leonardo, Michele, Arcangelo e Benedetto che fu commissionata da Leonardo Buonafede a Benedetto Buglioni e a lui pagata nel 1517. La seconda è la pala d’altare quella laterale e si trova sulla destra. Si tratta dell’Annunciazione e dei Santi Giuliano, Sebastiano e Antonio Abate: destinata all’altare maggiore e commissionata da Leonardo Buonafede a Benedetto fu poi pagata a Santi nel 1522 dopo la morte di Benedetto. La terza opera è la pala d’altare laterale di sinistra, raffigurante la Madonna che dona la cintola a San Tommaso, mentre la quarta è il tabernacolo per l’Eucarestia. Non solo, perché la Chiesa conserva anche due figure staccate raffiguranti l’Arcangelo Gabriele e la Vergine Annunziata, attribuite dagli studiosi a Benedetto Buglioni e alla sua bottega.
Per il sindaco Santucci, tutto ciò è motivo di grande orgoglio. Riavere la propria chiesa “è un dono grande e per questo ringrazio la Soprintendenza e la Diocesi di Arezzo per la grande collaborazione e ringrazio i progettisti e i direttori dei lavori Marco Sala e Michele Zingarelli e la ditta Pecorelli di Sansepolcro che eseguirà i lavori che dovranno essere ultimati entro la fine del 2025”, conclude il sindaco Santucci. Mercoledì si parte.
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