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L'EVENTO

Record per Vasari e la Chimera. La mostra sfiora le 40 mila presenze, il 2 marzo è l'ultimo giorno

Francesca Muzzi

25 Febbraio 2025, 04:30

La Chimera

Ancora visitabile fino al 2 marzo

E’ l’ultima settimana per visitare la mostra di Vasari. Il 2 marzo, dopo la proroga di un mese, le 100 opere esposte salutano Arezzo. Tra queste anche la Chimera che torna a Firenze. Anche se qualcuno vorrebbe perfino incatenarsi per non farla ripartire. Ma, chissà, alla fine è meglio così. Perché forse averla sempre, non avrebbe quel fascino di quando una cosa sappiamo che è per poco e quindi godersela fino alla fine ha anche il suo perché. E la Chimera, inutile negarlo, è stata molto il traino della mostra di Vasari. “Mi scusi, la Chimera dove è? Scusi posso pagare solo un biglietto per vedere la Chimera?”, le domande più frequenti che gli addetti si sono sentiti rivolgere all’ingresso della mostra. Un’esposizione dei record è stata. Per fare un esempio, solo domenica scorsa, gli ingressi sono stati 892. Dalla Fondazione Guido d’Arezzo, ci dicono che “anche questa settimana ci saranno tanti visitatori. Ma soprattutto sono attesi molti aretini”. Sono quelli che hanno aspettato gli ultimi giorni, per godersi proprio la mostra. Il direttore della Fondazione Guido d’Arezzo, Lorenzo Cinatti, è più che soddisfatto. Le aspettative che aveva lui e gli altri componenti che hanno partecipato all’allestimento parlavano di numeri decisamente minori. “Ci aspettavamo dai 15 ai 20 mila visitatori - sottolinea Lorenzo Cinatti - considerato il periodo e invece li abbiamo raddoppiati”. La mostra che si è aperta lo scorso 31 ottobre e che sarebbe dovuta finire il 2 di febbraio, prorogata poi di un altro mese, “ha avuto dei picchi nei mesi di gennaio e febbraio. Gennaio è stato il mese migliore - sottolinea ancora Cinatti - e febbraio il secondo mese migliore”. I visitatori sono giunti da tutte le parti d’Italia. “E anche dall’estero. Un successo incredibile che ci porterà da oggi fino a domenica prossima a sfiorare le 40 mila presenze”. Tra i visitatori anche molte scuole che arrivano sì da Arezzo e provincia, ma anche dalla capitale e non solo. “Visitatori affascinati da ogni opera esposta - prosegue ancora Cinatti - Tutte bellissime e per chi ancora non lo ha fatto, non perda questo momento”. E poi c’è lei. Il simbolo di Arezzo, quella che dà il nome a chi l’aretinità la vuole stampare sul proprio DNA. Dalle società sportive alle associazioni, per fare un esempio. La Chimera. Inutile dire che è stata un grande viatico per le opere del Vasari. Soprattutto gli aretini sono andati quasi per vedere solo lei. Lei che sta già preparando i bagagli, perché lunedì tornerà a Firenze. Le hanno preparato una stanza tutta per sé al museo archeologico e qua ci lascia un po’ con l’amaro in bocca. Lo dice, il direttore della Fondazione Guido d’Arezzo: “Dispiace, non c’è che dire. Dispiace doverle dire arrivederci. Ma mi rendo anche conto che per Firenze, per il museo archeologico, è l’opera di punta”. E lo stesso poteva essere anche per Arezzo, ma tant’è. La Chimera tornerà a Firenze, così come tutte le altre opere di Vasari saluteranno per fare rientro a casa loro dopo cinque mesi durante i quali, da Arezzo, hanno incantato tutto il mondo. Non è escluso che a coronamento di questo lungo periodo ci sia anche una cerimonia di chiusura, ma è tutto in itinere. Di certo c’è che questa è l’ultima settimana per ammirare Vasari, il Teatro delle Virtù presso la Galleria d’Arte Contemporanea e presso la Sala Sant’Ignazio, nell’ex chiesa omonima. Costo dei biglietti: intero 14 euro, ridotto 10 euro e ridotto young 5 euro. Otto sezioni con opere che offrono al visitatore molteplici aspetti dell’opera di Vasari, con tanti inediti e sorprese. E poi lei la Chimera. Ultimi giorni per ammirarla.

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