AREZZO
I titolari del bistrot la Panzanella
“Hai un sorriso contagioso? Stiamo cercando te”. L’annuncio di lavoro colpisce e di questi tempi, anche tanto. “Perché la gente è musona”, dice Cristian Fabbri che insieme al fratello Mirko, ad Antonio Ricciardi e a Bryan Peruzzi, gestisce Panzanella Ortolab, in via Piave 49, nel cuore di Saione. I ragazzi cercano altro personale, perché la loro ambizione è quella di tenere aperto sette giorni su sette. Ma lo cercano con una caratteristica ben precisa: “Chi arriverà dovrà regalare sorrisi ai clienti, essere gentili e sapere stare al pubblico, perché le mansioni lavorative gliele insegniamo noi, ma ad avere un bel sorriso no. O ce l’hai o non ce l’hai”, dice ancora Cristian che dentro al quartiere di Saione ha portato vita e, appunto, sorrisi. Quando entriamo al Panzanella Ortolab, un negozio che spazia anche verso la cucina internazionale, ma con prodotti a chilometro zero “per esempio abbiamo i funghi shiitake o anche detti della salute. Sono giapponesi, vengono coltivati a Tregozzano”, dice Cristian, veniamo accolti da un sorriso e uno squillante buongiorno. E sinceramente fa piacere. Al numero 49 di via Piave è un costante via vai di clienti che si fermano volentieri a prendere il caffè, oppure le altre leccornie da forno o le spremute di verdure. Quando Cristian è arrivato a Saione, il quartiere non lo conosceva affatto. “Ma mi sono subito innamorato – dice – Sono nato a San Marco e quando sono arrivato a Saione, mi sono portato dietro anche tutto il sentito dire riguardo a questo quartiere. E cioè che era un posto pericoloso e quindi sono arrivato con un po’ di dubbi, sulla zona, ma mi sono subito ricreduto. I vicini sono spettacolari e c’è davvero bella gente. Il quartiere, la strada, ci hanno subito accolto alla grande e abbiamo anche ridato vita a via Piave. La sera teniamo aperto fino a tardi, quindi qua non ci gira più gente sopra le righe, anche perché le luci sono sempre accese”. E il locale è subito decollato. Tanto che dall’apertura di sei giorni – la pausa, la domenica - i titolari vogliono passare a tenere aperto tutta la settimana, domenica compresa. Per questo stanno cercando altro personale. “Abbiamo già un bello staff – sottolinea Cristian - e stiamo valutando di aprire sette giorni su sette. Per noi la caratteristica fondamentale è che chi arriverà a lavorare da noi abbia un bel sorriso, nel senso che sia una persona solare e che ci sappia fare con i clienti. E’ l’attitudine principale. Perché basta andare in giro per capire come, oggi come oggi, le persone lavorano, ma senza il minimo di entusiasmo. Noi invece vogliamo persone che siano contente di venire a lavorare. Persone che salutano quando entrano i clienti. Noi diamo il buongiorno a tutti, anche dalla cucina. Il sorriso è la nostra forza e il quartiere ci vuole bene anche per questo. Noi sorridiamo e scherziamo con tutti ed è la cosa fondamentale”.
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