LA STORIA
Giacomo Messeri e Gabriele Donnini il giorno della partenza
Verso Roma sulle orme dei pellegrini per l’Anno Santo. Il viaggio, a piedi, di Gabriele Donnini e Giacomo Messeri è cominciato domenica 13 luglio, quando nella chiesa di San Giuseppe Artigiano, i due ragazzi che fanno parte del gruppo giovani oltre ad essere i catechisti e membri del servizio liturgico e del coro parrocchiale hanno ricevuto in dono un piccolo vangelo, la conchiglia dei pellegrini e il libro dove stanno raccogliendo i timbri delle parrocchie che li accoglieranno. Lunedì poi il viaggio è cominciato con un selfie a Porta San Lorentino insieme alla Chimera, simbolo di Arezzo. Gabriele e Giacomo raggiungeranno la Capitale tra sabato e domenica prossimi.
Circa quindici giorni di cammino, quasi 300 chilometri sulla via Francigena e un’esperienza indimenticabile che Gabriele racconta passo dopo passo nella sua pagina facebook. Lo abbiamo raggiunto telefonicamente per farci dire come, insieme a Giacomo, stanno vivendo questo emozionante viaggio. "Abbiamo diviso il nostro viaggio in tappe, alcuni giorni camminiamo per 30 chilometri, altri per 17 o 20, dipende dal percorso. Cominciamo molto presto a metterci in viaggio, all'alba - racconta Gabriele - in modo che raggiungiamo la destinazione quando le temperature sono ancora accettabili. Abbiamo deciso di fermarci due giorni ad Orvieto, perché la città è molto bella e merita di essere vista e così faremo anche quando raggiungeremo Viterbo”. A Orvieto, tra l’altro, dove sono stati accolti da un gruppo scout, sono stati anche raggiunti dal sacerdote della parrocchia aretina di San Giuseppe Artigiano, don Adalberto.
Gabriele e Giacomo hanno deciso di intraprendere questo cammino proprio nell'Anno Santo: "L'occasione è quella del Giubileo - sottolinea Gabriele - Potere andare a Roma sui luoghi santi, i luoghi della fede e andarci a piedi. Un’esperienza non solo umana, ma anche spirituale. Per me non è la prima volta, nel senso che ho fatto altri cammini, per Giacomo invece è la prima esperienza". “Come viviamo? Come i pellegrini, di provvidenza e di accoglienza. Siamo stati finora fortunati, perché siamo sempre stati accolti da famiglie o da parrocchie. Bussiamo alle porte e chiediamo ospitalità ed è bello, perché anche le persone che ci accolgono, poi ci suggeriscono dove fermarci alla tappa successiva. Una catena di solidarietà bella e trasversale”.
Gabriele e Giacomo arriveranno a Roma tra sabato e domenica: “Vogliamo essere in piazza San Pietro per quando ci sarà l'Angelus di Papa Leone. Essere lì è già tantissimo. A questo serve il cammino dei pellegrini a ritrovare le radici della nostra fede, a raggiungere la Città Santa e ad ascoltare le parole di Papa Leone". Le prossime tappe saranno Viterbo e poi i paesi del Lazio seguendo sempre la Francigena. Gabriele e Giacomo portano con sè anche una lettera di presentazione da parte del parroco don Adalberto e dell'intera Comunità di San Giuseppe Artigiano. Lungo il cammino diffonderanno il culto di San Donato, patrono della diocesi, distribuendo il piccolo opuscolo. Dentro i loro zaini ci sono anche le preghiere e le intenzioni di chi li accompagna spiritualmente. Buon cammino, ragazzi.
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