L'ex ministro
"Vivo in una rsa aspettando di morire". Intervista shock quella rilasciata da Giuliano Urbani, ex ministro del primo governo Berlusconi, ad Antonio Bravetti de La Stampa. Urbani ha parlato delle sue difficili condizioni fisiche e della malattia, ma non si è risparmiato un'analisi sulla situazione politica. Nato a Perugia il 9 giugno 1937, allievo di Norberto Bobbio, politico e politologo, docente universitario, è stato parlamentare dal 15 aprile 1994 al 3 ottobre 2005, ricoprendo i ruoli di ministro per la cultura e della funzione pubblica.
Urbani vive in una residenza per anziani a Primavalle, Roma, che descrive come un posto dove "ci si arriva alla fine, si viene a morire". Durante l'intervista, ha ricordato il momento in cui ha conosciuto Berlusconi nel 1993, quando lui viveva a Torino e faceva colazione con Gianni Agnelli. Urbani ha descritto Agnelli come una figura complessa, combattuta nei suoi sentimenti verso i comunisti, che avrebbe dovuto considerare nemici ma con cui aveva anche un rapporto di rispetto.
Urbani ha offerto uno sguardo intimo sulla personalità di Berlusconi. Lo ha descritto come "un presuntuoso in materia di calcio" e ha rivelato che per lui "le femmine erano l'elisir di gioventù". Secondo Urbani, Berlusconi cercava di nascondere questa debolezza per non urtare la sensibilità delle donne della sua vita, sua madre e sua sorella, ma ha anche spiegato che il Cavaliere si faceva aiutare da un chimico per migliorare le sue prestazioni sessuali.
Urbani soffre di idrocefalo normoteso, una condizione neurologica che presenta sintomi simili all'Alzheimer. Ha dichiarato che le possibilità di guarire sono nulle e ha descritto il suo intervento chirurgico al cervello a cui si è sottoposto, è servito per mantenere la lucidità mentale. Nonostante le sue difficoltà fisiche e la depressione che lo affligge, continua a riflettere sulla sua vita e sul contesto politico italiano.
Riguardo al governo attuale guidato da Giorgia Meloni, ha espresso una valutazione positiva: "Mi ha sorpreso, si è dimostrata (la premier, ndr) più intelligente e pragmatica di quanto mi aspettassi". Tuttavia, ha criticato la destra italiana per la mancanza di una classe dirigente solida, citando la "tristissima vicenda di Sangiuliano" come esempio di scelte discutibili".
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