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Arezzo

Paolo Bertini: "Che la Giostra del Saracino torni una sfida tra veri cavalieri"

Il consigliere delegato sulla necessità di una svolta nel segno del rispetto per il bene della città

Luca Serafini

12 Gennaio 2025, 07:53

Paolo Bertini e il sindaco

Paolo Bertini e il sindaco Alessandro Ghinelli

Mai come quest’anno occhi puntati sui ceri accesi in omaggio al Beato Gregorio X, l’atto solenne che apre l’anno della Giostra. In cattedrale fiammelle che accendono una nuova stagione di sfide che dopo il tumultuoso 2024 tutti sono chiamati a interpretare in chiave più cavalleresca. Avversari sempre, nemici mai. E tutti uniti per Arezzo.

Paolo Bertini, consigliere comunale delegato alla Giostra del Saracino, esprime questa necessità non più rinviabile.

- Sarà vera pax? Come si apre il 2025 giostresco?

Con emozione e passione per un evento che è nel nostro di Dna di aretini, una manifestazione sempre più amata e sentita, che fa parte delle radici della comunità e che all’esterno rappresenta la nostra bella Arezzo. Proprio per questi motivi, la Giostra richiede una nuova consapevolezza. Va maneggiata con cura.

- Il riferimento è agli scontri nel corteo di settembre, punto assai basso di una rivalità degenerata?

La Giostra è un bene prezioso, ma basta poco per rovinarla. Non ce lo possiamo permettere. Certe situazioni non si devono ripetere mai più, nell’interesse non dell’uno o dell’altro, ma nell’interesse generale. Non voglio riferirmi solo alle condotte, sbagliate e sanzionate, di chi ha reagito alle provocazioni. Voglio dire, più in generale, che tutti quanti, singolarmente, siamo chiamato in causa. Come aretini dobbiamo porci in modo diverso verso la Giostra, prendercene cura, recuperando l’atteggiamento giusto che si esprime in una parola sola: rispetto. Certo, ognuno ha i propri colori del cuore, l’appartenenza e il tifo verso il proprio quartiere, ma il senso cavalleresco non va perso di vista. Ecco, questo 2025 dovrà segnare un momento di svolta. Non una Giostra blindata ma consapevole, matura.

- Il Gran giurì ha fissato, riducendole e commutandole, le squalifiche per chi ha tenuto atteggiamenti non consoni. Sono previsti percorsi di espiazione e rieducazione per i singoli, con servizi socialmente utili, ma il ciclo di incontri per riscoprire i valori della Giostra sarà pubblico e utile per tutti.


Credo che possa rappresentare uno strumento importante di conoscenza, approfondimento e ulteriore consapevolezza.

- Veniamo agli aspetti tecnici. Movimenti nei quartieri, forte competitività, voglia di primeggiare.

Ciò a cui abbiamo assistito negli ultimi anni è la crescita esponenziale del valore tecnico dei quartieri con i rispettivi giostratori, frutto di un lavoro mirato e dell’utilizzo di strutture, i campi di prova, di cui tutti si sono dotati. Livelli sempre più alti. La Giostra è una sfida bellissima e aperta.

- Le dediche per le lance d’oro del 21 giugno e del 7 settembre sono state scelte?

E’ un tema che ancora non abbiamo affrontato sulla base delle indicazioni che ci fornirà lo storico Luca Berti su anniversari e ricorrenze di questo 2025.

- Una commissione sta lavorando al regolamento della Giostra. Cosa fa e a che punto è?

Ne fanno parte i quartieri con i rettori o loro emissari, il giudice Gianni Fruganti e il giudice Marco Cecchi, ed è un tavolo che sta lavorando in modo proficuo e spedito. Nessuno stravolgimento alle regole del gioco, sia chiaro, ma una riscrittura con alcune correzioni e armonizzazioni. E’ presto per parlarne nel dettaglio ma, chissà, potrebbe entrare in vigore già quest’anno.

- Altre novità logistiche o di altro tipo?

No. L’introduzione della Giostra simulata è stata già una innovazione importante.

- Arezzo in questo periodo storico, in Italia è più conosciuta come la Città del Natale che della Giostra.

Il lavoro sulla promozione c’è e va avanti. Il limite del Saracino, si sa, è dovuto al numero contenuto di spettatori in piazza Grande, con i biglietti che vanno a ruba in pochi istanti. Ma per chi viene da fuori, anche vivere la settimana precedente alla Giostra nei quartieri, assaporare la città in quel clima tra prove e preparativi, è un’esperienza forte. Per non parlare, poi, del Corteo storico, straordinario biglietto da visita della città, al quale tutti possono assistere lungo il percorso. Una manifestazione di così alto valore che sarebbe imperdonabile sciupare. Avversari sì, nemici mai. Riscopriamo il valore cavalleresco della sfida.

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