Sangiovannese, il presidente Serafini conferma: "Trattiamo con una società americana"

Terminato il campionato con la deludente retrocessione per i vertici societari azzurri è già tempo di voltare pagina e pianificare il futuro. Che, tanto per cominciare, non è molto chiaro. Dopo le dimissioni lampo del dg Morandini, all’orizzonte ci sono altri importanti cambiamenti in vista: si va dal cambio di proprietà (ipotesi anticipata nei giorni scorsi su questo giornale) alla modifica dell’assetto societario con l’ingresso di nuove figure all’interno dell’organigramma. Sull’interessamento di un fondo straniero è arrivata la conferma da parte del presidente in carica Giovanni Serafini, il numero uno di piazza Casprini ha interrotto il silenzio stampa che durava dal post partita di domenica scorsa:

“Quando si retrocede non ci sono scuse, significa che sono stati commessi errori importanti, e di questo siamo profondamente dispiaciuti e avviliti. Credevamo di aver costruito una rosa in grado di mantenere la categoria, e non essere riusciti a raggiungere l’obiettivo della permanenza in Serie D è per noi la più grande delusione”.

Si legge poi nel comunicato: “Dal dicembre del 2016 siamo consapevoli di aver contribuito alla gestione organizzativa ed economica della società in modo più che dignitoso. Tuttavia, dobbiamo riconoscere che non possiamo affermare lo stesso per quanto riguarda i risultati sportivi della prima squadra”. Un’ammissione di colpa che anticipa di poche righe l’intenzione di lasciare la conduzione della Sangiovannese:

“Nei giorni scorsi abbiamo ricevuto una manifestazione di interesse da parte della società Canusa Capital Holdings LLC. Con essa è attualmente in corso la procedura di due diligence, al fine di consentire lo scambio e la verifica della documentazione ufficiale, un passaggio preliminare alla possibile formalizzazione di un accordo per il trasferimento societario”. Ora, il compito della dirigenza attuale è quello di verificare la qualità dell’eventuale operazione, e lo stesso compito vale per il socio amministrativo della Canusa, Michael J. Coker. Il proprietario della LCC, circa l’equivalente in Italia della società a responsabilità limitata, è pronto a sottoscrivere un accordo di riservatezza per accedere ai documenti, più che altro di natura economica, e valutare lo stato patrimoniale della Sangiovannese. Qualcosa dunque si muove per davvero, tanto che, la sindaca di San Giovanni Valentina Vadi sta seguendo molto da vicino la questione:

“Magari potrei risultare impopolare, per quanto leggo e sento in questi giorni, tuttavia mi sento di ringraziare questo direttivo che, tra mille difficoltà, è riuscito a mantenere una categoria importante per diversi anni”. Prosegue la prima cittadina Vadi: “Gli attuali dirigenti hanno manifestato la volontà di aprire a soluzioni alternative e io da sindaca sto mettendo il mio impegno per dare un futuro alla società, in questi giorni avrò dei colloqui con alcuni imprenditori che potrebbero affiancare la compagine societaria”.

Resta il fatto che i sostenitori del marzocco non stanno dormendo sonni tranquilli, dopo la scottante retrocessione in Eccellenza ora il dilemma sul futuro societario. A tal proposito anche gruppi organizzati hanno diffuso un loro comunicato, dove non mancano le critiche contro la gestione societaria, e assicurano di vigilare circa l’evolversi della situazione. Gli ultras si ritroveranno domani alle ore 21 in piazza della Libertà, davanti alla biblioteca Palomar, e sfileranno in corte in direzione di piazza Cavour con sciarpe e bandiere per pretendere un “degno futuro per la Sangiovannese 1927”. Dunque, è ancora presto per sapere se la Sangiovannese si presenterà ai nastri di partenza del campionato regionale con una gestione rinnovata a stelle e strisce, oppure, di nuovo con Serafini (ma rafforzato) al comando.