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IL CASO

Arezzo, arbitro aggredito da un genitore al termine del torneo Under 13

Francesca Muzzi

08 Giugno 2025, 23:48

Carabinieri e ambulanza al Comunale

Carabinieri e ambulanza al Comunale

Genitore aggredisce l'arbitro all'interno dello spogliatoio del direttore di gara, al termine del Memorial "Mirko Poggini" che si è svolto domenica 8 giugno allo stadio Comunale di Arezzo e riservato alle squadre Under 13. Il fischietto è stato trasportato al pronto soccorso, mentre l'uomo è stato fermato dalle forze dell'ordine. Tutto è successo mentre erano in corso le premiazioni del torneo che vedevano l'Arezzo e la Vis Pesaro finaliste della manifestazione. Dalle ricostruzioni, una persona - il genitore di un giovane calciatore della Vis Pesaro, secondo quanto riporta il comunicato dell'Arezzo - si è introdotto all'interno dello spogliatoio del direttore di gara ed ha aggredito l'arbitro causandogli lesioni che hanno richiesto il ricovero in pronto soccorso. I dirigenti della S.S. Arezzo, immediatamente intervenuti, hanno contribuito all’identificazione dell’aggressore grazie anche alle immagini registrate all’interno dell’impianto. L’uomo è stato fermato dalle forze dell’ordine. "Sono allibito – dichiara il direttore del Settore Giovanile Paolo Bertini – e non riesco a capacitarmi di come una giornata di festa, pensata per bambini di 12/13 anni al loro primo approccio con il calcio a 11, possa trasformarsi in un atto di violenza così grave. A nome del presidente Guglielmo Manzo e del direttore sportivo Nello Cutolo, esprimo la più totale solidarietà all’arbitro aggredito e alla sezione AIA di Arezzo. La loro presenza è stata garanzia di qualità e correttezza, in un torneo dove solitamente sono i dirigenti a ricoprire il ruolo arbitrale. L’episodio è di una gravità inaudita e lo condanniamo con tutte le nostre forze". La Società amaranto sottolinea come la collaborazione del responsabile della Vis Pesaro abbia contribuito all’identificazione dell’aggressore, che adesso dovrà rispondere penalmente del proprio gesto. L'Arezzo condanna con assoluta fermezza il gravissimo episodio: "Un gesto vile, inaccettabile, che nulla ha a che vedere con i valori dello sport, del rispetto e dell’educazione che eventi come questo dovrebbero sempre trasmettere. Nessuna giustificazione è ammissibile. Nessun silenzio è tollerabile. È stato superato un limite e tutti insieme, con fermezza e responsabilità, dobbiamo alzare la voce per proteggere il futuro del nostro sport e dei nostri ragazzi".

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