CALCIO SERIE C
Francesco Perrotta
“Da piccolo con il cognome era dura combattere, ma crescendo ho capito che posso fare il mio percorso, non sentendo la pressione di dover dimostrare qualcosa per questo, io sono Francesco”. Si è presentato ufficialmente Francesco Perrotta: classe 2004, ingaggiato ad inizio luglio dopo l’ultima esperienza con l’Atletico Lodigiani in serie D, e figlio d’arte. Il padre è Simone Perrotta, campione del mondo nel 2006 ed ex calciatore di Roma, Chievo, Bari, Juventus e Reggina. Un cognome pesante, ma che non deve diventare un paragone per il ragazzo. “Papà lo sento tutti i giorni, cerca di starmi vicino, non mi crea disagi durante il mio percorso perché sa che è solo il mio. Abbiamo lo stesso cognome e sono fiero di questo e della sua carriera”. Perrotta è cresciuto calcisticamente nel settore giovanile del Monterosi mentre nella scorsa stagione - con la Lodigiani - ha disputato il campionato di serie D, collezionando 32 presenze e contribuendo in maniera determinante alla salvezza della formazione romana. “Arezzo significa opportunità. Mettermi in gioco con questi colori in una piazza importante è un’opportunità per me che sono giovane e alla prima esperienza tra i professionisti. I ragazzi mi hanno fatto capire l’affiatamento del gruppo, che merita davvero tanto”. Ma che giocatore è Perrotta? “Cerco di adattarmi ai sistemi di gioco e alla zona di campo che mi indica il mister, il più velocemente possibile. Ho fatto, però, sia la mezz’ala che l’esterno”. L’ex Lodigiani ha le idee chiare anche sul suo percorso: “Sono partito dal basso e cerco di arrivare più in alto possibile. L’unico obiettivo è migliorare ogni giorno attraverso il lavoro quotidiano”. Poi, si è soffermato sull’amichevole vinta contro il Napoli, in cui il calciatore ha avuto un buon minutaggio: “E’ stata la tappa di un ragazzo che si è guadagnato tutto da solo ed è la realizzazione di un sogno potersi misurare con campioni del genere e soprattutto poter scendere in campo con loro. Il risultato conta relativamente, ma questa partita è stata un’emozione incredibile”. Infine, un aneddoto sui Mondiali del 2006, vinti dal padre: “Ricordo poco, perché avevo due anni. Sono stato a vedere una partita in Germania, l’unica che hanno pareggiato. Poi sono stato a casa e hanno vinto” (ride, ndr). Nel frattempo, oggi è il giorno in cui la Lega Pro diramerà i tre gironi ufficiali della prossima Serie C. Non dovrebbero esserci sorprese sul raggruppamento in cui sarà inserito il Cavallino, che rimarrà il Girone B: club del centro Italia con annessi alcuni del centro sud e del centro nord, oltre ad una formazione Under 23, che potrebbe essere una tra Atalanta o Inter, che ha formalizzato ieri l’iscrizione. Molto improbabile, invece, che la Lega decida di accogliere le richieste della Salernitana, che ha manifestato l’interesse di cambiare girone. Ma ne sapremo di più nel corso della mattina.
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