CALCIO SERIE C
Una fase di Rimini-Arezzo
Il Ravenna batte la Juve Next 4-2 e prosegue la sua corsa a braccetto con l’Arezzo che sì, ci aveva sperato di ritrovarsi dopo le 14.15 di ieri in testa alla classifica da solo. Ma tant’è. Al termine dell’ottava giornata di campionato ci sono comunque tre squadre già in fuga. Arezzo e Ravenna a 21 punti e Ascoli con 20 lunghezze. Otto turni sono bastati per delineare una gerarchia provvisoria ma già significativa: l’Arezzo e il Ravenna, neo promosso, sono in coppia al vertice del Girone B con 21 punti, mentre i marchigiani sono indietro di un punto e vantano al momento la miglior difesa, con solo una rete al passivo. Tre squadre diverse per storia, ambizioni e filosofia, ma accomunate da un dato: la continuità. Un valore che, in un campionato lungo e logorante, può fare la differenza.
Dietro, le inseguitrici non mollano, ma il primo strappo è servito. E se è ancora presto per parlare di fuga vera e propria, la sensazione è che Arezzo, Ravenna e Ascoli abbiano già imboccato la strada giusta. Pensare che è bastato solo un passo falso col Guidonia per perdere il primato solitario all’Arezzo di Cristian Bucchi, che ha comunque ripreso immediatamente la giusta carreggiata inanellando tre successi consecutivi con Pianese, Carpi e Rimini. E l’Arezzo di oggi non può non richiamare alla memoria quello della stagione 2003-04, l’anno della grande cavalcata in Serie C1 culminata con la promozione in Serie B. Allora in panchina c’era Mario Somma, tecnico che era più giovane di Bucchi, e la squadra – dopo un avvio brillante – aveva mostrato la stessa compattezza, fiducia e reazione dopo il primo k.o.: in quel caso, gli amaranto collezionarono cinque successi nelle prime cinque giornate, fermandosi alla sesta contro il Cesena, salvo poi riprendere la marcia dalla settima vincendo con la Spal a Ferrara. E nell’ottava? Tre punti al Comunale con la Reggiana. Quindi un bilancio nelle prime otto vede le squadre - di due generazioni diverse, ovviamente - avere gli stessi punti: 21. Nella nona, la Pro Patria fermò nel pari la formazione di Serafini e compagni, mentre nel percorso attuale l’Arezzo affronterà venerdì il Gubbio davanti al proprio pubblico, alle ore 20.30. In caso di tre punti, gli amaranto di oggi stabilirebbero una partenza migliore rispetto a quella dell’ultima promozione in Serie B. Per questo è vietato sbagliare contro gli eugubini. Vent’anni dopo, il contesto è diverso, ma l’atmosfera è sorprendentemente simile. Cristian Bucchi, come allora Somma, ha portato identità e convinzione; una manovra che si è fatta fluida e verticale, e l’entusiasmo del pubblico amaranto sembra riprendere quello delle grandi serate del Comunale. La storia, forse, non si ripete mai davvero. Ma certe sensazioni – quelle di un Arezzo che si scopre grande – sanno attraversare le stagioni.
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