CALCIO SERIE C
Così in campo
Certe partite, ad Arezzo, non sono mai solo una questione di classifica. Arezzo–Campobasso, oggi al Comunale alle ore 14.30 valevole per la dodicesima giornata di campionato, è una di quelle che profumano di storia. Una sfida che pesa sul presente perché gli amaranto devono consolidare il primato in classifica, ma che si affaccia anche al passato perché c’è un legame profondo con uno dei momenti più iconici della storia centenaria del club.
Sul campo, l’obiettivo è chiaro: tre punti per riprendere la fuga, approfittando dello scontro diretto tra Ravenna e Ascoli di domani, entrambe staccate di appena un punto. Ma c’è di più.
Il 9 giugno 1985 andava in scena la stessa partita con un obiettivo totalmente opposto: salvarsi. E quel giorno di quarant’anni fa, davanti a una città intera, Domenico Neri, Menchino, entrò nella leggenda con una rovesciata diventata simbolo di un’epoca. “Ho un ricordo indelebile di quella partita. Novanta secondi (dal rigore sbagliato alla storica rovesciata ndr) che faranno sempre parte della mia carriera, e che tutti si ricordano ancora oggi”, ammette Neri. “Ogni volta che giocano contro queste due squadre i ricordi riaffiorano nella mente. La rovesciata nel mio stadio e nella mia città ha avuto un valore maggiore”.
Il gesto tecnico è stato celebrato lo scorso giugno nell’evento organizzato dal Museo Amaranto: “E’ stata una grande soddisfazione la festa, indimenticabile. Sono venuti ex calciatori con cui ho giocato insieme o allenato. Resterà sempre nella mia vita quella serata”. “La rovesciata ha fatto sognare ogni aretino, dopo 40 anni ancora… grazie Menchino”, recitava lo striscione dei tifosi nel giorno della ricorrenza, che vide presente anche il fotografo Beppe Rosi – scomparso prematuramente lo scorso agosto – che dopo 40 anni rivelò cosa sussurrò a Neri mentre lo spingeva in campo dopo aver sbagliato il calcio di rigore (“Gli dissi di tornare in campo, perché avrebbe segnato. Sei il nostro capitano!”).
Tornando al presente, la squadra allenata da Cristian Bucchi arriva a questa partita forte di sei risultati utili consecutivi e con i numeri che pendono dalla propria parte: nei dieci precedenti giocati ad Arezzo contro il Campobasso, il Cavallino non ha mai perso, collezionando sei vittorie e quattro pareggi. Tra il tecnico degli amaranto e quello dei lupi, Luciano Zauri, ci sono stati due confronti risalenti alla stagione 2019-2020, terminati con una vittoria a testa.
Menchino Neri ha commentato anche l’attuale andamento dell’Arezzo: “Ha una rosa competitiva: venti giocatori dello stesso valore. Forse nessuna squadra del girone ha la stessa forza”. E poi, alla domanda se c’è un calciatore che gli somiglia in questa squadra, commenta così: “Per ruolo non c’è, ma Luca Chierico è quello che ha maggiori qualità, con un talento da altri palcoscenici”.
In palio, dunque, non ci sono solo tre punti, ma un pezzo di orgoglio cittadino: la possibilità che anche questa sfida sia baciata dal destino.
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