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CALCIO

Il Calcio Champagne arriva fino all'università. Il progetto dell'Olmoponte Santafirmina sale in cattedra

Francesca Muzzi

06 Novembre 2025, 01:21

Calcio Champagne

Calcio Champagne all'università

Una giornata particolare, carica di emozione, ma anche di divertimento. Una giornata per spiegare che, anche se con qualche difetto fisico o mentale, giocare a calcio si può. Sembra facile, sembra una frase scontata, ma calato nella realtà non lo è affatto.

Là dove lo sport mette fuori anche chi inciampa e preferisce campioni perfetti, figuriamoci se ragazzi disabili avrebbero trovato posto in una squadra di calcio.

Invece all’Olmoponte Santafirmina, sono quattro anni che portano avanti un progetto, meglio dire squadra, tale per cui ragazzi disabili e normodotati, giocano insieme. Si chiama Calcio Champagne.

Tutto qui? No, perché - ed è questa la novità - sono tutti tesserati per una società di calcio. Per la prima volta in Italia, sono giocatori Figc. E questa loro esperienza è stata portata in cattedra. Ma non in una qualsiasi. Su una cattedra del Dipartimento di Scienze Sociali, Politiche e Cognitive dell’Università di Siena.

A volere tutto questo è stato un incontro casuale tra la professoressa Alessandra Romano, associata Dispoc e l’allenatore del Calcio Champagne Gianluca Livi, colui che da sempre sostiene: “In campo voglio allenatori e non terapeuti”.

E così martedì pomeriggio giocatori, allenatori, dirigenti e genitori si sono ritrovati nell’aula magna dell’Università di Arezzo e in collegamento con le altre sedi di Grosseto e Siena. È stata la professoressa Romano a rivolgersi agli studenti - futuri insegnanti - e a parlare del Calcio Champagne, lasciando poi la parola prima all’allenatore Livi, poi al dirigente Ernesto Piomboni “di questi ragazzi sono un po’ il nonno”, spiegando poi che all’inizio il progetto non era ben visto in società “perché c’era la paura che rubasse tempo alle attività cosiddette normali”. Poi però una volta incontrato e soprattutto conosciuto, tutto è diventato naturale.

A prendere la parola anche il professore Roberto Mazzi del liceo scientifico “Piero della Francesca”.

Poi in cattedra ci sono saliti i protagonisti. I ragazzi del Calcio Champagne che hanno parlato della loro esperienza. Sabino, Vittorio, Nicolas, Antonio, la piccola Chiara e Aurora, Francesco, Elia e Thomas. “Siamo felici quando siamo in campo - hanno detto i ragazzi - quando giochiamo tutti insieme”.

A parlare anche i genitori non solo dei ragazzi del Calcio Champagne, ma anche del Dream Team, il settore giovanile dove giocano bambini per lo più autistici. “Quando siamo all’Olmoponte Santafirmina ci sentiamo normali. Ecco quello che fa questa società. Ci regala un po’ di normalità, perché questi ragazzi hanno bisogno di ciò. Sentirsi normali”.

E poi rivolgendosi agli studenti: “Parlatene sempre del Calcio Champagne, del Dream Team e di ciò che fanno. Portate fuori questa esperienza, perché è davvero importante”.

L’esperienza del Calcio Champagne sarà documentata in un libro e in un docufilm che uscirà a dicembre.

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