CALCIO SERIE C
Un momento della partita a Sassari
E meno male che arrivano le feste. Perché a questo Arezzo un break serve come il pane: tre gare senza vittorie in stagione sono un unicum per gli amaranto di Bucchi, che al “Vanni Sanni” rischiano nuovamente grosso, consegnando al Ravenna (seduto sul divano) il titolo platonico di campione d’inverno. E per fortuna che c’ha pensato poi Venturi a metterci una toppa: certo, se a Sassari l’Arezzo fosse salito un paio di mesi fa la musica magari sarebbe stata diversa, ma ad ogni modo Bucchi farebbe bene a non disprezzare un pari che una volta di più ha messo agli atti l’involuzione con la quale i suoi ragazzi si ritrovano a fare i conti da qualche settimana a questa parte. Per questo la sosta arriva forse nel momento migliore: un reset sotto le feste è quello che ci vuole per ripartire di slancio ad anno nuovo. Con 5 elementi assenti e le scorie delle ultime due gare in testa, Bucchi (in tribuna, poiché squalificato) decide di mettersi a specchio passando alla difesa a tre, ma l’avvio è comunque sciagurato perché al 7’ la Torres è già avanti grazie a Starita, lesto a spedire in rete una palla non trattenuta da Venturi sul colpo di testa di Musso. Per la terza settimana di fila l’Arezzo si ritrova a inseguire ed è un problema, con Pattarello che prova subito a replicare (palla a lato) e Di Stefano che dalla parte opposta spreca una ghiotta opportunità con la visuale aperta. La partita si fa nervosa, il campo in pessime condizioni non aiuta gli aretini, con Cianci che rischia il rosso per un gomito largo su Musso (solo giallo, ma salterà la sfida di Forlì alla ripresa). Varela prova ad accendersi nel finale ma Zaccagno in uscita rimedia. Nella ripresa l’Arezzo prova a fare la partita, ma costruisce poco negli ultimi 16 metri fino a quando Mawuli innesca Ravasio, che prende il tempo alla difesa e col mancino infila la porta rossoblù. Adesso si che la partita si accende, con Sala e Pattarello che in un amen fanno fare bella figura ai portieri avversari. Varela non trova la porta da buona posizione, ma la palla per vincere capita sulla testa di Diakite, che chiama Venturi alla parata che salva il Natale amaranto. Sperando che la befana a inizio anno non porti il carbone.
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