IL CASO
Ad Arezzo problemi all’impianto di riscaldamento nel polo scolastico di via XXV Aprile. Il problema, che c’è dall’inizio dell’inverno, lo ha sollevato anche il Pd provinciale che in una nota sottolinea: “Nonostante le ripetute segnalazioni e gli interventi tampone, i problemi strutturali dell’impianto e una programmazione inadeguata degli orari di accensione rendono impossibile svolgere le lezioni in condizioni dignitose. La scelta di spegnere l’impianto nei weekend è irresponsabile: il caldo arriva troppo tardi, lasciando studenti e docenti al freddo per tutta la mattinata del lunedì”. Una situazione che è stata confermata dallo stesso preside Luciano Tagliaferri che oltre a confidare nella sosta di Natale ha anche deciso di “acquistare a mie spese - dice - delle stufe elettriche, tipo funghi, perché non posso permettere che i miei ragazzi facciano lezione al gelo”. La situazione riguarda una parte delle aule del plesso scolastico: “Praticamente la parte nord della scuola - sottolinea Tagliaferri - e circa una decina di aule. La Provincia sta facendo davvero di tutto per cercare di risolvere il problema. Ma si tratta di caldaie vecchie che hanno bisogno di una maggiore manutenzione ordinaria”. Praticamente il problema è che ci vuole tanto per riscaldare l’ambiente: “E visto che queste aule si trovano nella parte più lontana, i ragazzi sono costretti a fare lezione, almeno le prime ore, con il cappotto”. Del problema riscaldamento sono interessate anche la presidenza e la segreteria che si trovano vicino alla zona nord. “Da metà mattina si comincia a stare bene - prosegue Tagliaferri - quando il riscaldamento inizia a fare effetto, ma è un problema che deve assolutamente essere risolto”. Ai lavori ci sta pensando la Provincia “che sta facendo tutto il possibile. Confidiamo adesso nella sosta di Natale per aggiustare definitivamente le caldaie. Non posso pensare che i miei ragazzi tornino in classe a gennaio con il freddo. Intanto mi sto attrezzando a comprare questi funghi elettrici”. “E’ indecente - conclude la nota del Pd - costringere ragazzi e personale a lavorare in queste condizioni. E’ una questione di salute e di diritto allo studio. La Provincia deve affrontare il problema con soluzioni definitive per ripristinare un ambiente scolastico adeguato. Gli studenti e il personale tutto meritano rispetto, la scuola non può essere un luogo di sofferenza. È tempo di agire, subito”.
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