Un giorno in pretura, il caso Agata Scuto: tra la fuitina e l'ergastolo. Uccisa per nascondere la gravidanza?

Un giorno in pretura racconta il caso Agata Scuto: tra la fuitina e l'ergastolo. Stasera, martedì 29 aprile, su Rai 3 dalle ore 21.20. La fuitina di Agata, questo il titolo della puntata, a cura di Silvia Marta Di Fonso. Al centro del documentario la scomparsa di Agata Scuto, 22enne di Acireale svanita nel nulla il 4 giugno 2012. Il caso riemerge nel 2020 grazie a una lettera anonima inviata a Chi l'ha visto?, che riapre le indagini puntando il riflettore sulla cerchia familiare. Agata, con disabilità motorie, viveva con la madre e Rosario Palermo, ex compagno della donna e venditore di lumache, oggi condannato all’ergastolo per omicidio e occultamento di cadavere.

Palermo sostiene di essere uscito per raccogliere lumache la mattina della scomparsa. La madre, invece, giura di aver parlato con Agata, che le avrebbe confessato una fuitina con un certo Antonio. La Corte d’Assise di Catania ha però demolito questa tesi, definendola inverosimile per l’assenza di riscontri. Gli elementi processuali – intercettazioni, soliloqui confessori e il ritrovamento di un rondellino insanguinato – hanno convinto i giudici della colpevolezza di Palermo "al di là di ogni ragionevole dubbio". Secondo le motivazioni della sentenza, Agata sarebbe stata uccisa per nascondere una gravidanza frutto di una relazione clandestina con Palermo stesso, che intendeva preservare il legame con la madre.

Il documentario ripercorre le fasi del dibattimento, inclusi i tentativi di depistaggio dell’imputato e il ruolo chiave dei media nel riaccendere i riflettori sul caso. La condanna a ergastolo è attualmente al vaglio della Corte d’Assise d’Appello. In prima serata Roberta Petrelluzzi, Tommi Liberti e Antonella Nafra offrono una ricostruzione che intreccia cronaca giudiziaria e dramma umano, rivelando come dietro una presunta fuitina si celasse invece un femminicidio.