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La storia

Eurojackpot, la beffa dei falsi milionari: annuncio di vincite da capogiro, ma era soltanto l'errore della società statale norvegese

Julie Mary Marini

01 Luglio 2025, 18:16

Eurojackpot

La beffa delle false vincite all'Eurojackpot

La clamorosa beffa dell'Eurojackpot. Andare a dormire dopo aver saputo di essere diventato milionario e svegliarsi con la notizia che non era vero. In Norvegia, la dea bendata si è presentata sotto forma di notifica push: “Hai vinto!”. Ma, come ogni favola che si rispetti, il lieto fine era solo un bug. Venerdì scorso, oltre 47.000 norvegesi hanno vissuto il sogno proibito di ogni giocatore: vedere comparire sullo schermo del telefono una cifra da capogiro, degna di un oligarca russo o di un calciatore saudita. Peccato che il vero jackpot fosse solo un errore di calcolo degno di una barzelletta informaticaLa storia è semplice, ma geniale nella sua tragicità: Norsk Tipping, la società statale che gestisce le lotterie, riceve i premi dell’Eurojackpot dalla Germania in centesimi di euro. Compito loro è convertirli in corone norvegesi. Solo che, invece di dividere per 100, qualcuno ha pensato bene di moltiplicare per 100. Risultato? Vincite da capogiro invece di spiccioli. Il bello è che molti norvegesi, appena ricevuta la notifica, non hanno perso tempo: c’è chi ha iniziato a progettare vacanze alle Maldive, chi ha chiamato l’agenzia immobiliare per una villa vista fiordo, chi ha già ordinato l'auto nuova. Poi la doccia fredda: “Scusate, era tutto uno scherzo. La vostra vincita reale è di 125 corone. Buon caffè!”. 

La figuraccia è stata tale che l’amministratrice delegata di Norsk Tipping ha rassegnato le dimissioni, chiedendo scusa per aver dato “false speranze” e aver “violato la fiducia” dei giocatori. Una mossa che suona più come “meglio scappare prima che mi tirino i biglietti perdenti” che come reale atto di contrizioneIl capolavoro di questa commedia dell’assurdo è tutto racchiuso in una riga di codice: dove c’era scritto “/100”, qualcuno ha digitato “*100”. Un errore che, in pratica, ha reso i premi 10.000 volte più alti del dovuto. Altro che intelligenza artificiale: qui servono solo una calcolatrice funzionante e un po’ di attenzione.

Se la fortuna è cieca, la sfortuna ci vede benissimo. E spesso indossa la cravatta di un programmatore distratto. Ai 47.000 norvegesi resta la magra consolazione di aver vissuto, per qualche ora, la sensazione di essere milionari. E la certezza che, almeno in Norvegia, la vera lotteria è affidarsi ai sistemi informatici statali.

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