Il personaggio
L'attrice Maya Sansa e l'ex br Anna Laura Braghetti
Chi è Chiara, la terrorista di Buongiorno, notte, il film di Marco Bellocchio sul sequestro di Aldo Moro, interpretata da Maya Sansa? Nella pellicola Chiara è una bibliotecaria di un ministero. A lei è affidato il compito di accudire il prigioniero, ma continua a fare la sua vita solo apparentemente normale. E' esistita davvero? Bellocchio nella realizzazione del film, ha preso liberamente spunto in particolare dal libro Il prigioniero, realizzato dall'ex br Anna Laura Braghetti insieme a Paola Tavella, proponendo una pellicola tra realtà storica e romanzo.
La copertina del libro Il prigioniero
Braghetti è una figura centrale nella vicenda del sequestro e dell'uccisione di Aldo Moro. Nata a Roma nel 1953 entrò a far parte della colonna romana delle Brigate Rosse e divenne clandestina nel 1978, subito dopo la tragica conclusione del rapimento. La sua importanza nella vicenda è legata soprattutto al ruolo che ebbe durante la prigionia di Aldo Moro. Braghetti era infatti intestataria e inquilina dell'appartamento di via Camillo Montalcini 8 a Roma, che fu la cosiddetta prigione del popolo dove Aldo Moro venne tenuto sequestrato per 55 giorni. L'appartamento era stato acquistato nel 1977 con i soldi provenienti da un precedente sequestro e doveva servire come luogo sicuro per la detenzione dell'ostaggio. Braghetti, fingendo di essere la fidanzata dell'ingegner Altobelli, che in realtà era il brigatista Germano Maccari, fungeva da copertura per gli altri brigatisti che si alternavano nella sorveglianza di Moro.
Durante il sequestro, Braghetti ebbe un ruolo attivo anche nella gestione pratica della prigionia. Fu lei, ad esempio, a scendere per prima a controllare le scale e aprire il box dove Moro venne caricato nel bagagliaio della Renault R4 il giorno dell'uccisione, il 9 maggio 1978. In quella circostanza intervenne anche una vicina di casa e Moro non gridò per non mettere in pericolo la donna, dimostrando un gesto di coraggio e consapevolezza della situazione. La decisione di uccidere Aldo Moro venne presa dal comitato esecutivo delle Brigate Rosse dopo il fallimento delle trattative e la mancanza di aperture politiche per la liberazione dei detenuti comunisti, liberazione che era stata richiesta in cambio del rilascio di Moro. La prigione di via Montalcini fu dunque il luogo dove si consumò la tragica conclusione del sequestro, con Mario Moretti e Germano Maccari esecutori materiali dell'omicidio.
Aldo Moro in una foto degli anni Settanta
Dopo la fine del sequestro, Braghetti continuò a partecipare attivamente alle azioni delle Brigate Rosse. Fu protagonista il 3 maggio 1979 dell'irruzione a Roma nella sede della Democrazia Cristiana, aprendo il fuoco insieme a Francesco Piccioni contro gli agenti della polizia che erano accorsi sul posto. In quella sparatoria rimasero uccisi gli agenti Antonio Mea e Piero Ollanu. Nel 1980, invece, con Bruno Seghetti partecipò all'omicidio di Vittorio Bachelet, vicepresidente del Consiglio superiore della magistratura. Fu lei a sparare per prima. Fu arrestata il 27 maggio e alla fine del lungo percorso giudiziario, condannata all'ergastolo, ammessa poi alla liberazione condizionale nel 2002. Il terrorismo invase anche la sua vita sentimentale, visto che nel 1981 sposò Prospero Gallinari, uno dei fondatori delle Brigate Rosse, matrimonio poi finito.
La storica foto di Aldo Moro prigioniero delle Br
Quello di Anna Laura Braghetti, non fu quindi un ruolo marginale in relazione alla vicenda che portò all'omicidio di Aldo Moro. Fu protagonista e schierata in prima persona in alcune delle azioni più drammatiche delle Brigate Rosse che hanno segnato la storia del Paese. Il prigioniero non è il suo solo libro. Insieme a Francesca Mambro, terrorista del gruppo di ispirazione neofascista Nuclei Armati Rivoluzionari, ha scritto anche Nel cerchio della prigione. Nel film Bellocchio mischia abilmente il suo romanzo con immagini originali dell'epoca. Ricostruisce il dramma vissuto da Moro, interpretato in maniera impeccabile da Roberto Herlitzka. Contestualmente evidenzia i dubbi che nascono nella brigatista carceriera con il trascorrere delle settimane. Chiara è un personaggio di fantasia, che non nasce solo dalla figura di Anna Laura Braghetti, ma anche da quella di Adriana Faranda, quest'ultima messinese, classe 1950, fece parte della direzione delle Brigate Rosse e fu tra i componenti della colonna romana. A causa dei dissidi con gli altri componenti del gruppo, lasciò le Brigate Rosse e fu una delle prime terroriste che aderì alla pratica della dissociazione, beneficiando degli sgravi di pena. Arrestata nel maggio del 1979, uscì in libertà condizionale nel 1994. Durante il rapimento di Aldo Moro svolse il ruolo di "postina".
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