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Rissa sanguinosa

Arezzo, omicidio del narghilè: giudice decide sul braccialetto elettronico. Sentenza il 5 novembre

Luca Serafini

24 Settembre 2024, 08:45

L'imputato

L'imputato di omicidio

Omicidio del narghilè, attesa per la decisione del giudice sul braccialetto elettronico chiesto per Braulio Pavel Martinez Mesa, il dominicano residente a Perugia, in carcere per la morte di Joel Ramirez Seipio, dissanguato dalla ferita causata dall'oggetto di vetro scagliato durante una rissa tra due gruppi di connazionali scoppiata per futili motivi. Il fatto avvenne l'1 ottobre 2023 a Terranuova Bracciolini sul piazzale della discoteca dopo una festa e al tribunale di Arezzo è in corso il processo con rito abbreviato dinanzi al giudice Giulia Soldini.

Sentito ieri, lunedì 23 settembre, un consulente della difesa che ha ricostruito le sequenze dopo la visione dei filmati, prossima udienza il 15 per altri due consulenti, medici legali, poi il 24 le conclusioni e il 5 novembre le repliche e la sentenza. Il processo ruota tutto sulla qualificazione del gesto: l'imputato voleva uccidere l'avversario, omicidio volontario, oppure nella concitazione del momento, con circa venti persone coinvolte, nel lanciare il narghilè le conseguenze andarono oltre le sue intenzioni (preterintenzionale). Più difficile configurare una legittima difesa. L'imputato fu arrestato dai carabinieri a Perugia, riconosciuto dalle scarpe rosse e altri particolari. Secondo la difesa la situazione attuale è compatibile con la scarcerazione e gli arresti domiciliari a casa della compagna a Perugia. La vittima abitava a Montevarchi, integrato nel territorio, padre di una figlia e la parte civile chiede giustizia.

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