SANSEPOLCRO
La refurtiva
Sotto il tappetino dell'auto nascondeva 2.500 euro in contanti e addosso aveva oggetti in oro, collane, orecchini, braccialetti per quasi 200 grammi, oltre ad un orologio dalla cassa in oro e cinturino in pelle. Refurtiva strappata con la truffa a due anziani vedovi, per un valore di circa 15 mila euro. L'uomo, un trentenne italiano che viaggiava su un'auto sospetta fermata dai carabinieri a Sansepolcro, lungo la E45, non ha collaborato con i militari e non ha fornito spiegazioni sul possesso di denaro e preziosi.
Gli inquirenti hanno allora ricostruito il tragitto percorso dall’auto fino a risalire alle sue soste, giungendo fino a Cesena e Ravenna. Proprio in queste province erano state segnalate truffe con la tecnica, cosiddetta, del “finto Carabiniere”.
Le vittime, è stato appurato, sono due anziani pensionati entrambi vedovi e senza nessuno ad assisterli. Erano stati contattati proprio dall’uomo poi fermato dai Carabinieri di Sansepolcro. Era stato comunicato loro che i figli avevano avuto un incidente e che erano stati arrestati, ma potevano essere immediatamente rimessi in libertà grazie al pagamento di una cauzione, per cui i due anziani, pensando di poter soccorrere i figli in difficoltà, hanno subito consegnato tutto ciò che avevano. Per questi motivi l’uomo intercettato giovedì 9 gennaio in Valtiberina è stato denunciato in stato di libertà.
Nell'occasione l'Arma ricorda che in Italia non esiste alcuna procedura che preveda la cauzione e che mai nessun operatore di polizia, potrebbe chiedere nulla in pagamento per la liberazione di un arrestato.
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