L'EVENTO
Il crocifisso della Badia
Il crocifisso della Badia torna in processione. Uscirà dall’antica chiesa il prossimo 3 maggio, festa ad Anghiari. Un’antica usanza che coincide, o per meglio dire, coincideva con gli Anni Santi. Ma nel 2000, non fu possibile spostare il crocifisso, perché lo stavano restaurando. È dunque dal 1975 che il crocifisso ligneo della Badia non rivede la piazza. È stato don Alessandro Bivignani a spendersi in prima persona per cercare di fare tornare questa usanza proprio il 3 maggio in coincidenza con la festa del Santissimo Crocifisso che si celebra ogni anno nel paese di Baldaccio. “Abbiamo chiesto ogni tipo di permesso alla Soprintendenza che ce lo ha concesso e personalmente sono molto felice che il crocifisso al quale il paese è particolarmente legato, possa tornare per le strade di Anghiari”, dice don Alessandro.
L’antica opera risale alla fine del XIII secolo. È dunque molto antica e preziosa. “Ma è importante anche riuscire a capire se è sempre in buono stato e ovviamente verranno presi tutti gli accorgimenti del caso”, promette ancora il parroco di Anghiari. Il crocifisso della Badia è conservato nell’omonima chiesa che è la più antica del paese. Forse, alle origini era probabilmente un tempio rupestre. L’esistenza della chiesa è testimoniata per la prima volta in un documento del 1105. Fu inglobata poi come oratorio nel Monastero Camaldolese di S. Bartolomeo e costituì il primo luogo di culto cristiano dentro il nucleo fortificato di Anghiari. Ricostruita nel XIV secolo dai Tarlati, già nel 1446 mostrava la particolare pianta asimmetrica composta da quattro campate con volte a crociera.
All’interno oltre al crocifisso, è custodita la Madonna con bambino attribuita a Tino di Camaino (1317 ca). Di notevole interesse è inoltre la torre campanaria, collocata centralmente: ha sezione quadrata, non cuspidata, aperta sui quattro lati da bifore. Ma il crocifisso della Badia, porta con sé anche alcune leggende. La più popolare è inerente ai suoi capelli. Un tempo si diceva i capelli che aveva, essendo veri, gli crescevano. Poi dopo il restauro vennero sostituiti. È comunque un’opera d’arte importante, alla quale, come diceva anche lo stesso don Alessandro, gli anghiaresi sono particolarmente affezionati. Addirittura un tempo, si ricorda che non sempre veniva scoperto.
Il crocifisso è infatti posto sopra l’altare maggiore della piccola chiesa e proprio per la sua delicatezza o chissà per quale altra ragione, non sempre veniva esposto. Spesso, chi andava in chiesa, lo trovava con la tenda che lo proteggeva davanti, chiusa e veniva aperta in determinate circostanze. Riti, tradizioni e leggende che appartengono al popolo che sabato 3 maggio potrà di nuovo rivedere il crocifisso della Badia percorrere le strade del paese. E sarà un’emozione per chi già c’era nel 1975 e per chi fuori da “casa” non lo ha mai visto.
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