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L'EVENTO

Il Palio della Vittoria ad Anghiari: la curiosa storia e l'origine della corsa dove tutto è concesso

Francesca Muzzi

21 Giugno 2025, 18:18

Palio della Vittoria

Palio della Vittoria si corre ogni 29 giugno

Domenica prossima 29 giugno torna ad Anghiari il Palio della Vittoria, la corsa più pazza al mondo dove tutto, ma davvero tutto, è concesso. Il Palio della Vittoria di Anghiari è una delle manifestazioni storiche più antiche e suggestive della Toscana, celebrata ogni anno il 29 giugno. Le sue origini risalgono al 1441, quando fu istituito per commemorare la vittoria delle truppe fiorentine e dei loro alleati sui milanesi di Filippo Maria Visconti nella celebre Battaglia di Anghiari, combattuta il 29 giugno 1440. Questo scontro fu decisivo per il futuro della Toscana e divenne celebre anche grazie al misterioso, oggi perduto, affresco di Leonardo da Vinci che ne immortalava le gesta. Il Palio della Vittoria non è solo una corsa, ma una vera e propria rievocazione storica che coinvolge l’intera comunità di Anghiari. Fin dalla sua nascita, la corsa si svolgeva contemporaneamente ad Anghiari e a Firenze, ma oggi solo il borgo toscano ha mantenuto viva questa tradizione secolare.

La gara si disputa a piedi, su un percorso di 1440 metri – cifra simbolica che richiama l’anno della battaglia – con partenza dalla Cappella della Vittoria, situata nel luogo dello scontro, e arrivo in Piazza Baldaccio, nel cuore del centro storico. Ciò che rende unico il Palio della Vittoria è il suo regolamento: durante la corsa, gli atleti possono ostacolarsi fisicamente, spingendosi e placcandosi, trasformando la gara in una vera e propria battaglia sportiva, tanto da essere soprannominata “la corsa più pazza del mondo”. La salita della Ruga di San Martino, detta anche “la Croce”, mette a dura prova la resistenza dei partecipanti, che gareggiano non solo per sé stessi, ma per il Comune che rappresentano. Al termine, non viene premiato il singolo atleta, ma il Comune vincitore, che riceve il prestigioso Palio.

La storia del Palio ha conosciuto anche momenti bui: nel 1827, una rissa durante la gara portò alla morte di un fantino e la manifestazione venne sospesa per ben 176 anni. Solo nel 2003, grazie all’impegno della comunità locale e di figure come il registra e direttore artistico del teatro di Anghiari, Andrea Merendelli, il Palio è stato ripristinato, tornando a essere un appuntamento centrale per Anghiari e per tutti gli appassionati di storia e tradizione.

Oggi il Palio della Vittoria è molto più di una corsa: è una grande festa popolare che coinvolge figuranti in costume, sbandieratori, musici, cavalieri e tamburini, che animano le vie del borgo in un’atmosfera d’altri tempi. Dopo la gara, la proclamazione del Comune vincitore dà il via alla cena della vittoria e a una serata di spettacoli e convivialità lungo le antiche mura di Anghiari.

Il 29 giugno, Anghiari si trasforma in un palcoscenico vivente dove storia, passione e tradizione si fondono, offrendo ai visitatori un’esperienza unica e indimenticabile. Il Palio della Vittoria non è solo memoria del passato, ma una celebrazione viva dell’identità toscana e della forza della sua comunità.


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