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Arezzo, una vita da Dandy: Augusto Ferretti e i suoi 40 mila follower. Il movimento, Alessio Ginestrini, Stefania Severi e i days della solidarietà

L'intervista: "Ecco come e perché sono diventato Dandy. L'incontro decisivo, lo stile e i bauli della nonna"

Francesca Muzzi

15 Ottobre 2024, 19:05

Arezzo, una vita da Dandy: Augusto Ferretti e i suoi 40 mila follower.  Il movimento, Alessio Ginestrini, Stefania Severi e i days della solidarietà

Il movimento Dandy tra eleganza e solidarietà

Si chiama Dandy Days e ogni anno, nel primo week end di giugno, in concomitanza con la Fiera Antiquaria, arrivano ad Arezzo in tutta la loro eleganza quasi cento dandy da ogni parte d’Italia e del mondo. Sfilano signore e signori che quasi sembrano usciti dalle copertine di giornali patinati degli anni ’50 e ’60. L’evento aretino, giunto quest’anno alla sua ottava edizione è nato da un’idea di Alessio Ginestrini e della moglie Stefania Severi titolari di Impero Progressivo: “Sono un barbiere, un artigiano itinerante. E grazie proprio al mio mestiere sono venuto in contatto con la realtà dandy. Ad Arezzo siamo in pochissimi, ma Arezzo è diventato un punto fermo per i dandy. Tra l’altro il prossimo appuntamento sarà alla Città del Natale. Diverso però rispetto a quello di giugno”. Non solo moda ed eleganza, ma anche solidarietà, perché l’evento dandy ha sempre uno scopo benefico: i fondi che vengono raccolti sono donati a “Casa Thevenin”. Ma tra i dandy aretini, da quattro anni, c’è anche Augusto Ferretti aretino, classe 1971, impiegato comunale.

Una passione scoperta circa quattro anni fa. Benedetto, è il caso di dire, fu un male di schiena che gli aprì le porte di questo mondo. “Sì, è vero - risponde Augusto - tutto è nato in modo casuale, in occasione della mia prima partecipazione a Pitti uomo nel gennaio 2020. Lì ho conosciuto Alessio e Stefania, gli organizzatori del Dandy Days, e mi hanno invitato a partecipare all’edizione che si sarebbe dovuta svolgere nel successivo mese di giugno 2020. Ma il Covid ci bloccò tutti e quindi il Dandy Days del 2020 fu un incontro virtuale. Non conoscevo praticamente nulla del mondo dandy ma questo mio primo incontro telematico mi ha incuriosito molto fino a diventare passione vera in occasione del mio primo Dandy Days nel 2021”. Ma prima di allora, Augusto aveva già partecipato, a Pitti Uomo a Firenze: “Proprio grazie al mal di schiena. Avevo bisogno di cure e mi recai in una palestra di Arezzo dove lì ho conosciuto un ragazzo che mi ha presentato ad altre gente e da lì è scattato l’invito a Pitti Uomo”.

- Ma come si diventa dandy, ci vogliono determinate caratteristiche?
Credo che essere dandy sia un po' nel dna di coloro che lo sono, magari ci vuole l’occasione, quella scintilla che fa venire fuori il dandy che è in te, cosi come è successo a me, ma una predisposizione ci deve essere, altrimenti saresti solo una persona che recita un parte che però non sente sua. Caratteristiche? Prima di tutto occorre l’eleganza nei modi, nel comportamento, nell’educazione e nel rispetto con cui un dandy si pone nei confronti delle altre persone, in qualunque contesto e situazione, non solo nelle occasioni ufficiali ma anche nella quotidianità, dove magari lo stile dandy lascia spazio ad un look più usuale. Poi ovviamente ci vuole anche la parte estetica l’abbigliamento, gli accessori, i cappelli, le borse in questo caso l’abito deve fare il monaco.

- Come si veste un dandy?
Ha un look che ricorda un po’ l’eleganza di un tempo, abiti particolari magari anche completi, cappelli a tesa larga, papillon oppure cravatta, borsa o piccole valigie dal sapore vintage, magari un bastone elegante molto spesso noi dandy andiamo a cercare nei cassetti o nei bauli della nonna nascosti in soffitta oppure nei mercatini vintage o anche alla Fiera Antiquaria alla ricerca di abiti e accessori vintage che possano creare, completare o esaltare lo stile dandy. Per esempio nelle occasioni dandy io utilizzo una valigia 48 ore che i miei genitori utilizzarono per il loro viaggio a Singapore nel 1968 e ogni volta è un’emozione anche perché i miei genitori non ci sono più.

- Quanto spende un dandy per vestirsi?
Ovviamente le cifre possono variare in modo notevole, si può passare da indossare un abito o un accessorio appartenuto ai genitori o ai nonni, quindi con zero spesa ma pieno di quel sapore di vita vissuta, a spendere anche centinaia di euro se siamo in presenza di un abito sartoriale fatto su misura oppure di un accessorio in materiale pregiato. Personalmente io sono per la prima opzione, un'altra cosa che personalmente adoro è fare acquisti al mercato settimanale. Altra variabile importante, almeno nel mio caso, sono le aziende, i negozi, gli artigiani con cui un dandy collabora che mettono a disposizione omaggiando o dandomi la possibilità di utilizzarli, i loro prodotti siano essi abiti e/o accessori.

- Dandy con oltre 40mila follower su instagram (@augustoeffe71), si sente un influencer?
Non mi sento un influencer, vengo definito cosi ma io faccio fatica a definirmi influencer. Sono una persona che indossando e facendo foto e video in occasione di eventi o manifestazione da visibilità ai vari brand con cui collabora, consentendo loro di essere conosciuti.

- I dandy sono artisti del look?
Sì nella capacità di mischiare colori e fantasie che in teoria non stanno bene insieme e anche nel fatto che nella stragrande maggioranza delle occasioni, i miei outfit non li decido mai prima, ma apro l’armadio ed i cassetti e inizio a creare il mio look come un pittore. Il mio motto è: distinguiti non confonderti. E forse è questo il motto che tutti noi dandy abbiamo.

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