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Arezzo

In sella al Vespa Club da 30 anni, ora è vice presidente nazionale. Crociani: "Tutto iniziò col restauro di una 125 e il viaggio con la fidanzata diventata mia moglie"

Sara Polvani

23 Giugno 2025, 07:24

Stefano Crociani

Stefano Crociani

Simbolo di libertà, stile e italianità, la Vespa non è solo un mezzo di trasporto: è un'emozione che attraversa le generazioni. Per Stefano Crociani, oggi vice presidente nazionale del Vespa Club Italia, questa passione è diventata una missione lunga trent'anni, cominciata con un restauro e cresciuta fino a un impegno che unisce persone, storie e territori.

- Come nasce la sua passione per la Vespa?

Come tanti ragazzi della mia generazione, la generazione cresciuta negli anni ‘80, la Vespa ha fatto parte del mio quotidiano. In quel periodo, infatti, convivevano modelli degli anni ‘50 e ‘60 insieme a modelli appena fabbricati, in particolar modo le Vespa 125 Primavera ET3 e le PX. Al raggiungimento dei miei 14 anni non ho avuto una Vespa ma, tra amici, era abitudine e normalità scambiarsi il motorino era normale, quindi sono riuscito a fare qualche scampagnata fuoriporta in sella a una Vespa. Arriviamo poi negli anni '90 quando, grazie a un amico, ho ritrovato una Vespa 125 del 1962 e ho iniziato un restauro faticoso e complicato, dal momento che ancora non c'era internet su cui trovare pezzi di ricambio nuovi. Tramite il passaparola e la frequentazione dei mercatini e delle prime mostre scambio riuscì a trovare pezzi di ricambio che, per quanto usati, erano migliori di quelli rotti della mia Vespa.

- Una passione diventata finalmente realtà. Come è proseguita la storia?

Nel 1996, quando la Vespa era quasi pronta, durante un viaggio per lavoro a Lisbona trovai lo stand del Vespa Club Lisbona che stava organizzando il viaggio per raggiungere San Remo, sede quell'anno dell'Eurovespa, il raduno più grande dell'epoca. Pensai immediatamente che, come c'erano appassionati che partivano dal Portogallo per un raduno in Italia, potevo farlo anche io che abitavo a quattrocento chilometri dalla città ligure. In quegli anni, i Vespa Club non erano numerosi come adesso e quello più vicino era il Vespa Club Trasimeno: lo contattai grazie alle informazioni telefoniche ricevute dal presidente del Vespa Club d'Italia e, nel giugno 1996, io e la mia fidanzata che nel frattempo è diventata mia moglie partimmo per l'Eurovespa in sella alla nostra Vespa 125 del 1962.

- Lì è scattata la scintilla per la nascita del Vespa Club Arezzo?

Rientrati da questo primo incontro con circa duemila Vespa provenienti da tutta Europa e con l'entusiasmo alle stelle, prima partecipai al Raduno Internazionale di Pontedera per i festeggiamenti dei cinquant'anni della Vespa, poi conobbi altri quattro amanti aretini della Vespa. Ecco che il 16 ottobre 1996 facemmo rinascere il Vespa Club Arezzo che aveva cessato la propria attività poco meno di dieci anni prima. Ci associammo al Vespa Club d'Italia con il numero di matricola 62 tra i Vespa Club Italiani. Nel 2025, i Vespa Club affiliati sono esattamente dieci volte tanto, a testimonianza della crescita esponenziale del movimento. Da quel momento, le attività del Vespa Club Arezzo non si sono mai fermate, spaziando dall'organizzazione dei Vespa Raid, manifestazioni con prove di abilità con il cronometro, ai raduni turistici nazionali e internazionali, con qualche edizione che ha visto la presenza di circa mille Vespa, oltre alla presenza dei tanti soci del Vespa Club Arezzo a numerose ed importanti manifestazioni in Italia ed in Europa, tra le quali i raduni mondiali Vespa World Days di Mantova, di Saint Tropez, in Ungheria, in Croazia e, ultimo in ordine di tempo, lo scorso Primo Maggio a Gijon in Spagna. La cosa bella di tutto questo è che la passione sbocciata 30 anni fa per questo piccolo prodigio meccanico chiamato Vespa non si è mai spenta.

- Qual è il percorso che l'ha portata alla riconfermata vicepresidenza del Vespa Club Italia?

Dalla fondazione del Vespa Club Arezzo, del quale sono stato presidente fino a tutto il 2013, poi mi sono candidato una prima volta per il Consiglio Nazionale nel 2014 e sono arrivato a un passo dalla elezione che non ha portato delusione ma ha aperto la strada per essere eletto con il ruolo di referente verso il Consiglio del Vespa Club d'Italia per i Vespa Club della Toscana. Nel 2017 ho presentato la mia seconda candidatura che è stata premiata dall'Assemblea dei Vespa Club Italiani con l'elezione nel Consiglio Nazionale, dove dal 2018 al 2021 ho ricoperto la carica di vice presidente e l'incarico di direttore Turistico del Vespa Club d'Italia. Per il mandato dei quattro anni successivi sono stato di nuovo eletto nel 2021, questa volta senza una carica ma occupandomi, sempre nel settore turistico, della gestione delle iscrizioni e del supporto dei partecipanti italiani alle manifestazioni nel resto di Europa e nel mondo. Infine ecco l'elezione di maggio 2025, durante il congresso nazionale di Roma, e la successiva carica di vice presidente affidatami da tutto il direttivo nazionale che mi ha davvero fatto piacere.

- Quali sono gli obiettivi del suo mandato?

Gli obiettivi miei e di tutti i miei colleghi consiglieri sono quelli indicati al momento della candidatura, cioè la gestione con tutte le nostre competenze ed esperienze di un'associazione che conta oggi 620 Vespa Club associati e circa 100.000 tesserati. Nello specifico, io vedo la vice presidenza come una figura di supporto e motivazione sia alla Presidenza, nella rappresentanza del Vespa Club d'Italia, che al resto del Consiglio Nazionale, mettendo sempre davanti a tutto gli interessi e gli scopi del Vespa Club d'Italia e di tutti i suoi associati ed i suoi tesserati.

- Quali sono le attività più importanti realizzate e quali quelle in corso?

Nel corso dei suoi 76 anni di attività, dalla fondazione avvenuta a Viareggio nel 1949 sino ad oggi, il Vespa Club d'Italia è passato dall'immediato dopo guerra all'intelligenza artificiale, seguendo il percorso che hanno fatto tutti gli Italiani e adattandosi ai vari periodi. L'associazione ha visto la chiusura a metà degli anni '70 per poi rinascere nel 1984, continuando a offrire servizi, supporto e passione a tutti gli appassionati Vespisti ma anche al resto della popolazione che ha osservato crescere questo il fenomeno della Vespa. Le attività che ci vedranno coinvolti in questi anni, oltre alla continuazione del supporto all'organizzazione di manifestazioni in ambito sportivo, turistico e storico-culturale da parte dei Vespa Club associati, riguarderanno anche la gestione della associazione in vista degli sviluppi del Terzo Settore e quindi di tutto il mondo associativo, che coinvolgeranno chiaramente anche tutti i Vespa Club a noi associati, visto che ognuno di loro è a sua volta una associazione che dovrà decidere, una volta definite le norme legislative italiane, quale tipo di configurazione associativa potrà adottare.

- Quali altri interessi coltiva?

Essendo aretino, la Giostra del Saracino è più di un interesse, anche se non ho il tempo per vivere appieno il mio quartiere, mi interesso sempre a cosa vi succede sia durante l'anno che nei periodi di Giostra. Poi, essendo nato in Colcitrone, è normale che l'interesse per Porta Crucifera sia una vera e propria passione.

- Quali sono i prossimi impegni?

Le manifestazioni sotto l'egida del Vespa Club d'Italia si distribuiscono per tutto l'anno, ma viaggiando su due ruote chiaramente la stagione attuale, fino ad ottobre, è quella dove si concentra il maggior numero di raduni, prove di regolarità e concorsi di eleganza, e dove il Consiglio Direttivo è sempre attivo nel favorirne l'organizzazione. Poi nel 2026, come Consiglio Direttivo ci aspetta un anno particolare, visto che festeggeremo in tutta Italia gli 80 anni della Vespa con il raduno mondiale, il Vespa World Days, organizzato a Roma in data ancora da definire. Oltre agli impegni nazionali, il 2026 riguarda da vicino anche il Vespa Club Arezzo, che festeggerà i trent'anni dalla rifondazione e sarà una festa non solo per i Vespisti aretini, ma per tutta la città e il territorio che ci hanno sempre supportato nelle nostre manifestazioni svolte in tutti questi anni.

PROFILO

Stefano Crociani, aretino classe 1964, è agente di commercio nel settore dei lubrificanti. Sposato con Stefania, ha un figlio neo maggiorenne che, almeno per il momento, condivide la passione per la Vespa e per i motori in genere da sempre presenti in famiglia. È stato recentemente eletto vice presidente nazionale del Vespa Club Italia che conta oltre 600 club associati e circa 100.000 tesserati.

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