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Arezzo

Sportelli dell'auto imbottiti di cocaina e soldi: arrestato dalla polizia stradale in A1

Entrato in autostrada a Orvieto percorreva la nord, bloccato nel tratto aretino un magrebino 34enne

Luca Serafini

09 Luglio 2025, 23:46

Polizia stradale

Polizia stradale, arresto in A1

All’interno degli sportelli, dietro alla pulsantiera per aprire il vetro, c’erano droga e soldi in contanti. Un cittadino di origini marocchine, classe 1991, residente a Lucca, viaggiava a bordo di una Fiat 500 imbottita di cocaina (102 grammi) e denaro (10 mila euro).

È stato arrestato martedì notte verso le 22 da una pattuglia della polizia stradale di Arezzo sottosezione di Battifolle in seguito ad un controllo lungo la carreggiata nord. L’uomo è stato messo ai domiciliari dopo la convalida dell’arresto, da parte del giudice Filippo Ruggiero.

Il 34enne era entrato in autostrada del Sole dal casello di Orvieto e non è chiaro se fosse andato in Umbria per rifornirsi di sostanza stupefacente o per effettuare una consegna.

Ulteriori indagini sono in corso per ricostruire l’esatta filiera, mentre l’uomo, nell’udienza celebrata con pm la dottoressa Michela Rossi, si è avvalso della facoltà di non rispondere.

La vettura sulla quale viaggiava da una ventina di giorni era stata presa a noleggio pagando 500 euro. I movimenti della macchina devono avere insospettito qualcuno fino al punto che martedì è scattato il controllo ad opera degli agenti della stradale. Il cui fiuto proverbiale si unisce all’utilizzo di moderni sistemi per verificare in tempo reale il passaggio di veicoli sospetti.

Dopo lo stop, all’altezza del comune di Terranuova Bracciolini, la polizia ha optato per un controllo approfondito. I sospetti sono andati sui pannelli interni degli sportelli e con una pressione esercitata sulle finiture, sono saltati fuori i nascondigli. Da una parte c’era la sostanza bianca, dall’altra i 10 mila euro. Tutto è stato sequestrato.

Ieri prima parte del processo per direttissima al tribunale di Arezzo: il nordafricano aveva a fianco i poliziotti, è stato difeso dall’avvocato Gambini di Lucca. È in Italia in virtù di un permesso di soggiorno ora al vaglio delle autorità. Fissata un’altra data per la discussione e la sentenza. Intanto è obbligato a rimanere dentro all’alloggio di Lucca.

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