Arezzo
L'architetto Nencioli, Leo e gli Aristogatti
Il suo nome fa rima con quello del randagio per eccellenza, Romeo, er mejo gatto der Colosseo, quello degli Aristogatti. Ma Leo, il micio dell'architetto Pier Paolo Nencioli, non è un cartone animato. E la sua storia, raccontata ieri dal Corriere di Arezzo, ha fatto notizia. Leo è tornato a casa dopo un anno a zonzo, in cui ha voluto sperimentare il bello e il brutto della vita in totale libertà. “Ora sta insieme al fratello Lince come se non si fossero mai separati” ci dice Nencioli, noto professionista aretino, dalla casa delle vacanze di Punta Ala dove mercoledì ha gioito quando il “figliol prodigo” è riapparso.
“E' calmo, non è aggressivo, se lo chiami si gira come un anno fa. Ha la sua ciotola e si nutre, come Lince e la gatta Mira. No, non si litigano le crocchette, vanno d'accordo”. Da Arezzo, la dottoressa Paola Landini, veterinaria, commenta così il lieto fine: “Una storia meravigliosa, sono felice anche io, so quanto i proprietari sono affezionati ai loro gatti”. In materia di felini, purtroppo, le storie brutte non mancano.
“C'è tanto da fare sul rispetto, sulla sterilizzazione, sull'abbandono” aggiunge la veterinaria “e questo caso dovrebbe far riflettere anche sull'opportunità di introdurre il chip obbligatorio anche per i gatti”. Su Leo e il suo futuro: “Un anno da randagio è pesante, avrà imparato a gestire la sua libertà, la vita in strada non è facile come in casa, per procurarsi il cibo, per ripararsi dalle intemperie”. Smentito un luogo comune: “Non è vero che i gatti non si affezionano. Leo è stato fedele al luogo e all'uomo: è tornato dove sapeva che avrebbe ritrovato la sua famiglia”. La peculiarità felina: “Un'indole libera. Di fronte alla quale bisogna comportarsi con rispetto, senza costrizioni eccessive. Personalmente non trovo giusto obbligarli, meglio lasciarli scegliere”.
L'architetto Nencioli e la moglie Clara, felici dopo il ritorno di Leo, proseguono la vacanza con i loro tre gatti. A fine stagione, al momento di ripartire per Arezzo, cosa succederà? L'architetto vorrebbe che Leo stavolta lo seguisse senza sparire. Il gatto, sperimentata sulla pelle, anzi sul pelo, la vita da randagio a confronto con quella di coccole e crocchette, farà le sue valutazioni.
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