Castiglion Fiorentino
Graziella e il negozio
La saracinesca è abbassata da qualche giorno e il mitico motorino della Graziella è fermo ai box. Una brutta caduta in casa, il femore rotto, e la decisione che non avrebbe mai voluto prendere: la chiusura della storica bottega di generi alimentari in via Madonna del Rivaio. Era l'ultimo negozio tradizionale rimasto operativo nel cono collinare di Castiglion Fiorentino, dove qualche decennio fa nel giro di venti metri lungo il Corso Italia di botteghe simili ne esistevano tre. Altri tempi.
L'alimentari Sensitivi ha sfidato il tempo, le profonde trasformazioni sociali e del commercio. Il garbo e le scelte di qualità di Graziella, hanno accompagnato la vita del paese a partire dal 21 gennaio 1971, quando il marito Vittorio le affidò il timone dell'attività aperta nel 1966 e nata dalla licenzia di un precedente negozio nella medesima via.
“Smettere è molto triste” dice senza nascondere le lacrime Maria Grazia Menci, 76 anni, per tutti “la Graziella”. “Sarei andata avanti ancora, ma con il femore incrinato devo stare ferma 50 giorni, poi ci saranno le terapie... “
Così all'esterno della bottega è apparso il cartello con la scritta: cedesi attività. Anche se Graziella non vorrebbe spegnere i frigoriferi e sogna di riaprire lei, a settembre. Ma la realtà è che l'alimentari è sul mercato. “Spero che qualcuno si faccia avanti, vederlo chiuso sarebbe un grande dolore”, dice Graziella, che con il suo motorino “Sì” ha percorso tutte le vie di Castiglioni portando a domicilio con straordinario equilibrio sacchi di generi alimentari, confezioni, bottiglie di acqua.
Famosi i panini farciti, colazione quotidiana per i ragazzi delle vicine scuole e non solo. Gli scaffali assortiti di tutto, i prodotti freschi e quel clima di professionale familiarità che ha fatto del negozio un punto di riferimento. Una storia condivisa con l'indimenticato marito Vittorio, poi per un periodo con il figlio Marco (l'altro figlio è Luca), quindi portata avanti con passione, dedizione, amore fino ad oggi. “Chiuso per infortunio. Cedesi attività.” Queste le due comunicazioni attaccate alla saracinesca. Chi crede nel commercio di vicinato con il suo valore aggiunto può farsi avanti.
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