Politica e opere
Mario Agnelli e il ponte nell'immagine sui social
“Ecco a voi il ponte Polcri”. Nel breve video postato sui social il sindaco di Castiglion Fiorentino, Mario Agnelli, attraversa il ponte di Cesa da poco restaurato dalla Provincia e scandisce il numero dei passi: “Uno, due, tre”. Troppo stretto. E prosegue: “Adesso che l’opera è conclusa, propongo che questo ponte sia intitolato...” Quindi pronuncia il nome del presidente della Provincia, Alessandro Polcri, suo collega primo cittadino del Comune di Anghiari.
Un post registrato con il sorriso sarcastico da Agnelli, dal contenuto critico sulla scia di precedenti esternazioni e perplessità relative all’opera e più in generale all’attività dell’ente provinciale. Con la speranza che la situazione non resti così.
- Agnelli, ci spieghi il problema di questo vecchio ponte, sottoposto a restauri, riaperto settimane fa, al confine tra Castiglion Fiorentino e Marciano della Chiana.
E’ un’infrastruttura molto importante per il territorio. E in queste condizioni non è adeguata. Noi avevamo un ponte con delle carenze strutturali da me individuate anni fa, frutto di segnalazioni ricevute dai cittadini. Esposi pubblicamente i deficit del ponte e ne derivò un provvedimento che prevedeva limitazioni al traffico dei mezzi pesanti sopra le 7 tonnellate e mezzo, che venivano osservate seppur non in modo rigido. Da allora la Provincia dovette mettere mano al progetto per scongiurare pericoli con un progetto di restauro.
- E sono stati eseguiti i lavori.
Sì, ma da quel cantiere cosa abbiamo guadagnato? Rimane la limitazione delle 7 tonnellate e mezzo. È stato introdotto un senso unico alternato, con impianto semaforico, tra l’altro antiestetico in ingresso al territorio. ma quel che è peggio con un restringimento della sede stradale che appare decisamente eccessivo. Oltre a non esserci spazio per i pedoni, il ponte è transitabile con estrema difficoltà da tutta una serie di mezzi, penso a quelli agricoli e altri veicoli pesanti, con dimensioni non compatibili con il lavoro eseguito. Sto ricevendo numerose segnalazioni di grave disagio da parte di operatori del settore, costretti a individuare percorsi alternativi. L’attuale larghezza, dopo i lavori, risulta inferiore al progetto presentato: doveva essere 3 metri e 30 centimetri, siamo a poco più di 3. Il guard rail parla da solo, già mostra evidenti segni di urti.
- Quindi?
Intanto, in base al detto che la vittoria ha mille padri e la sconfitta è sempre orfana, occorre attribuire le responsabilità a chi le ha. Quest’opera inadeguata è figlia della Provincia, da qui la proposta di dedicare il ponte al presidente. Detto questo, voglio sperare che oltre ai cartelli e alle limitazioni, l’ente si stia adoperando per un intervento non più rinviabile che risolva alla radice il problema. Questa zona è di alto valore strategico per i collegamenti e va pensato un nuovo ponte. Credo che non sia impossibile reperire dei finanziamenti senza dover scomodare il riferimento al ponte sullo Stretto di Messina. Con volontà e determinazione amministrativa si può fare. Questa parte di Valdichiana, di provincia di Arezzo, merita un investimento. Il vecchio ponte di Cesa appartiene a un’epoca superata. Giusto l’investimento su Ponte Buriano, sento parlare di 19 milioni di euro, monumento storico da salvaguardare, indubbiamente, ma qui non possiamo rimanere con un senso unico alternato e un passaggio precluso ai mezzi pesanti.
- Messaggio a Polcri?
Il mio auspicio è che sia stata tamponata l’emergenza. Intanto credo che la larghezza sia modificabile. E poi, sveglia, occorre visione e progettualità.
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