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Il caso

Dagli ortaggi al cemento: in via Tiziano nel 2023 alberi tagliati per fare orti urbani poi nel 2024 il progetto delle torri residenziali

Mentre le firme dei cittadini arrivano a quota 2400 emerge un retroscena nell'iter della zona verde oggetto della variante contestata

Luca Serafini

27 Agosto 2025, 07:03

L'area verde di via Tiziano

L'area verde di via Tiziano

Dagli ortaggi al cemento: la strana parabola dell'area di via Tiziano ad Arezzo. Sì, nella superficie in zona Giotto che il piano strutturale 2021 indica con destinazione a verde, nel 2023 in Comune si prevedeva la creazione di orti urbani, su richiesta del proprietario, quindi perfettamente in linea con lo strumento urbanistico, salvo poi virare a 360 gradi l’anno successivo, nel 2024, con il progetto delle famose due “torri” residenziali al centro della delibera di giunta approvata l’8 aprile 2025. Blocchi di 8 piani per alloggi di pregio. Una bella piroetta.

È quanto emerge rovistando tra le carte della pubblica amministrazione in merito alla contestata lottizzazione in zona Giotto, al centro di una vera e propria resistenza civica organizzata dai residenti. Le firme raccolte per bloccare l’operazione sono arrivate alla ragguardevole cifra di 2.400 (oltre duemila già presentate in municipio) e la voce dei cittadini, chiara e forte, sta facendo riflettere palazzo Cavallo sui prossimi passi.

La creazione dei due palazzi nel terreno oggi incolto di via Tiziano, non viene accettata da chi vive nel quartiere. Tanto più adesso, dopo che in altre zone della città, San Lorentino, gli orti urbani sono previsti davvero, dietro al vicolo della Palestra nell’area che collega con Porta San Clemente. Rigenerazione urbana dal costo di 1 milione e 300 mila euro. Ma i residenti della zona Giotto domandano: perché lì sì e qui no? Perché si vuol cancellare l’area verde? Perplessità e dubbi tra la gente per le esternazioni degli amministratori che sulla superficie di via Tiziano di recente hanno parlato di ricucitura, riqualificazione, modernizzazione.

Ma ripercorriamo le tappe dell’iter in corso, sul quale il Comune ha dunque cambiato decisamente prospettiva e visione nell’arco di breve tempo.

Il 31 gennaio 2023 il legale rappresentante della società proprietaria dell’area chiede l’autorizzazione ad abbattere 27 aceri campestri per la necessità della messa in sicurezza dei luoghi dal rischio della caduta degli alberi. Il 3 febbraio dopo un sopralluogo emerge che solo due piante hanno dimensioni tali da prevedere l’obbligo dell’autorizzazione in base al regolamento urbano. Insomma si possono tagliare. Ed è in questa comunicazione al Comune che la proprietà esplicita il perché degli abbattimenti: realizzazione di orti urbani. Perfetto. Così, a stretto giro, il 7 febbraio, il Comune rilascia l’autorizzazione per i due aceri con tronco sopra i due metri di diametro, considerando il rischio rappresentato e l’utilizzo prospettato dell’area verde.

Avviene il taglio delle piante, passano i mesi, ma gli orti non vengono mai realizzati e il luogo entra in una fase di trascuratezza. È l’8 novembre 2024 quando una società del proprietario richiede l’approvazione di un piano di lottizzazione con richiesta di variante urbanistica. Tutt’altra cosa quindi: dal verde ai palazzi. Segue poi, il 14 marzo 2025, una integrazione alla richiesta e si arriva alla delibera dell’8 aprile. Quell’atto di giunta che per far accendere il disco verde alle betoniere prevede tutta una serie di pareri favorevoli alla procedura da parte di enti e autorità, quindi il voto in consiglio comunale.

A fine luglio i rappresentanti della protesta di via Tiziano, ricevuti dal Comune, hanno esposto le loro ragioni del no alle torri in un contesto già fortemente cementificato e trafficato. L’amministrazione ha assicurato che li riconvocherà con in mano il risultato della valutazione di impatto ambientale, mentre si raccolgono le relazioni su tutti gli aspetti connessi, a partire dal rischio idraulico.

Intanto sabato al mercato del Giotto in tre ore sono state raccolte altre 200 firme che si aggiungono a quelle recepite quotidianamente dalle 18 alle in via Tiziano ogni pomeriggio. L’atteggiamento avvertito come contraddittorio dell’amministrazione, in base agli atti (dal verde ai palazzi) rafforza la convinzione di scongiurare la variante urbanistica. Anche alla luce del Green City Accord, sottoscritto il 28 febbraio 2024 dal Comune con l’impegno di creare una città sempre più verde con studi e progetti ad hoc.

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