Il caso
Il quadro, la parete dove era e i fratelli Imparati
Rubata l'immagine sacra della Madonna del Conforto dal palazzo Imparati a Porta San Lorentino.
Si tratta di una riproduzione a stampa di fine Ottocento che per generazioni ha vigilato sulla famiglia.
Il furto risale alla notte tra martedì e mercoledì quando ignoti si sono introdotti per le scale del palazzo al civico 4 di via Benedetto Varchi staccando il quadro dalle pareti.
Ad accorgersene è stata l'indomani Barbara Imparati. Adesso l'appello è che i ladruncoli possano ripensarci e restituire l'immagine sacra e cara alla famiglia. Una famiglia nota e conosciuta in città e a San Lorentino.
Ad appendere alle pareti delle scale del palazzo il simbolo di fede e di protezione della Madonna del Conforto nel 1920, al termine della costruzione dello stabile edificato fuori Porta San Lorentino, è stato Andrea Imparati padre di Secolo Imparati detto “Tripoli”, l'indimenticato rettore di Porta del Foro.
E quell'antica stampa ha anche accompagnato il percorso di fede e di sofferenza a seguito di una malattia del figlio Tancredi deceduto giovanissimo e per il quale fu avviata la causa di beatificazione.
Un'immagine quindi ricca di significato e di valore affettivo che adesso, a distanza di oltre cento anni, è stata sottratta ferendo la famiglia Imparati.
“Per noi quella stampa della Madonna del Conforto” dice Cristiano Imparati “è un simbolo di famiglia. Per un secolo ha vigilato e ci ha protetto”. “Significa tanto per noi” aggiunge Barbara raccontando l'accaduto: “ci è stata rubata dalle scale del palazzo l'immagine della Madonna del Conforto. Per la mia famiglia non si tratta di una semplice riproduzione a stampa ma rappresenta un pezzo di ‘noi’, della nostra storia”.
A metà scale di casa Imparati c'è sempre stata questa Immagine Sacra. “La Madonna del Conforto” ricordano Barba e Cristiano “è sempre stata lì. Per noi farsi il segno della croce è un gesto quotidiano di fronte a quella stampa. Da anni ed anni questa immagine veglia sul palazzo e su chi ci abita. Passare di lì e farsi il segno della croce è un insegnamento ricevuto dal mio babbo. Un segno di rispetto, di fede, di devozione, forse una abitudine che ci fa sentire a casa. Protetti e al sicuro”.
La scoperta del furto è stata un colpo al cuore. “Mercoledì mattina l'amara scoperta e adesso l'appello. Nella speranza di un ripensamento: di un ‘miracolo’. “Chiediamo a chi ha compiuto questo gesto” dicono Barbara e Cristiano “di restituirci la nostra cara Madonna del Conforto. Per noi ha un gran valore affettivo. Non si tratta di un valore economico. Non ci è stata rubata una stampa ma ci è stato trafugato un pezzo di famiglia, una parte di ricordi legati a nostri cari familiari che non ci sono più. Uno scrigno di ricordi di fede, di speranze e di preghiere che rappresenta una tradizione familiare tramandata da generazioni. Chi ha portato via di nascosto quella Immagine devota ci ha rubato una parte di noi”.
“Spero in un miracolo?” si interroga Barbara. “Sì, lo spero con tutto il cuore. Spero di svegliarmi e vederla dove è sempre stata. Non mi interessa sapere chi è stato. Non mi interessa sapere perché lo ha fatto. Chiedo solo il favore - conclude Barbara - di riportarla a casa sua”.
*Iscrivendoti alla newsletter dichiari di aver letto e accettato le nostre Privacy Policy