Tribunale
Lo sciopero del personale della giustizia
“Hanno dato un buon contributo perché oltre a coadiuvare le cancellerie, hanno consentito a noi magistrati una maggiore produttività e quindi risposte di giustizia molto più rapide”. Anche Annamaria Loprete, presidente della sezione penale del tribunale di Arezzo, ha firmato ieri mattina di fronte al Tribunale di Arezzo a sostegno della manifestazione dei “precari della giustizia”. Le firme serviranno a chiedere al Governo “l’integrale stabilizzazione e assunzione a tempo indeterminato di tutti i lavoratori precari del Ministero della Giustizia”.
“Lo sciopero indetto nella giornata di ieri era finalizzato a richiamare l’attenzione dei cittadini e di tutti gli operatori del sistema giudiziario sull’attuale situazione dei dipendenti del Ministero della Giustizia – affermano i lavoratori affiancati dai sindacalisti della Cgil - assunti con fondi Pnrr per rendere la macchina della giustizia più veloce ed efficiente”. A partire da giugno 2026, data della scadenza del contratto, queste professionalità potrebbero essere in gran parte disperse con conseguente ritorno a quella che in Italia viene definita una “giustizia lumaca”.
Ad oggi i lavoratori non hanno notizie in merito alla loro posizione. Anche la sezione aretina dell'Anm (Associazione Nazionale Magistrati) ha espresso solidarietà alla protesta. A testimoniare l'utilità di questo personale nello snellimento della macchina della giustizia, anche il giudice Filippo Ruggiero. “I fascicoli a mio carico prima dell'ingresso di questo personale erano tre volte tanto – afferma Ruggiero – è un supporto importante nelle attività di routine. Tutto avviene sempre sotto lo stretto controllo del magistrato, ma questo aiuto ci consente di impegnarci nelle attività che richiedono maggiore attenzione”.
L’attuale situazione di incertezza, ha già causato un esodo di parte del personale Pnrr, ribadiscono i lavoratori. “Nel solo Tribunale di Arezzo - spiegano i lavoratori - la mancata stabilizzazione di questo personale comporterebbe la perdita di 3 tecnici, 1 operatore data entry e 36 funzionari addetti all’ufficio del Processo, ossia un totale di 40 dipendenti su un organico complessivo di 106 unità. Si tratterebbe, dunque, di una perdita di circa la metà delle forze lavoro di questo Tribunale”. Lavoratori, quindi, dalla gradinata del Tribunale di Arezzo lanciano un appello al Governo affinché prenda a cuore la loro situazione e provveda alla stabilizzazione.
“Facciamo appello al Governo – concludono - per una risposta immediata, nell’interesse non solo dei lavoratori ma di tutto il sistema giustizia. Il Governo, pur riconoscendo il grande contributo apportato da tutti noi, ad oggi non ha dato risposte certe e concrete sul nostro destino e conseguentemente, sulle sorti di questa amministrazione, che già allo stato attuale soffre di una forte mancanza di organico”.
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