Arte
Parri di Spinello, la Madonna della Misericordia
La "Madonna della Misericordia" di Parri di Spinello, una delle opere più belle del Museo nazionale d’Arte medievale e moderna di Arezzo e più importanti per la storia della città, lascia temporaneamente il museo cittadino.
Il dipinto, infatti, è esposto dal 14 settembre scorso fino all’11 gennaio 2026, presso il Diozesanmuseum di Freising in Germania, in occasione della mostra "Göttlich! Meisterwerke der Italienischen Renaissance". In Museo è stata collocata, al posto dell’opera originale, una riproduzione in scala 1:1.
Questa "Madonna delle Misericordia" è considerata tra le opere di maggior pregio di Parri di Spinello. L’artista aretino realizza questa tavola tra il 1435 e il 1437. Il dipinto può definirsi la sintesi di quanto il pittore di meglio ha appreso durante la sua formazione senese e fiorentina.
La tavola è stata realizzata da Parri di Spinello per la Fraternita dei Laici di Arezzo, destinata all’altare maggiore della chiesa dei Santi Lorentino e Pergentino sempre ad Arezzo. Commissionatagli il 16 giugno 1435, l’opera fu portata termine nel 1437. I due santi Lorentino e Pergentino, protettori della Fraternita, sono raffigurati accanto alla Vergine; nella predella sono raffigurate quattro scene della loro vita. Come racconta Vasari (1568), l’opera veniva portata in processione nel giorno della festa dei due santi, il 2 giugno, insieme all’urna contenente le loro reliquie.
Anna Maria Maetzke (1987) ha considerato questa tavola l’opera più compiuta e significativa dell’artista (già lodata da Vasari); la ricchezza decorativa e cromatica, la ricercatezza e l’eleganza dei particolari quali il tessuto della Vergine o la rappresentazione dei turiboli, che rivelano chiaramente la sua attività di orafo, pongono Parri Spinello a fianco dei maggiori esponenti del Gotico internazionale, corrente nella quale il pittore aretino si inserì nella fase matura della sua carriera sotto l’influenza di Lorenzo Monaco e del Ghiberti. Dopo la morte del padre, presso il quale avvenne la sua prima formazione, nel 1411 venne chiamato a Firenze dallo zio Cola di Niccolò Spinelli, noto orafo, e grazie a Leonardo Bruni divenne allievo di Ghiberti.
L’opera più antica a noi nota, eseguita da Parri, è la "Madonna della Misericordia" della chiesa aretina di Santa Maria delle Grazie, databile al 1428, affresco in cui già si avvertono l’eleganza nel suo modo di disegnare, e si trovano le forme allungate che caratterizzano le opere successive come la "Crocifissione" presente in San Domenico ad Arezzo, e la Madonna della Misericordia dipinta nel Palazzo della Fraternita dei Laici nel 1447. La qualità delle sue opere è legata strettamente alla saltuarietà del suo lavoro, dovuta ad un precario stato di salute; Parri fu infatti colpito per tutta la vita da una malattia nervosa che in determinati momenti non gli permetteva di lavorare. Un disegno autografo raffigurante una "Madonna col Bambino" conservato agli Uffizi è stato collegato a questa tavola; non è certo che sia preparatorio, probabilmente è un’elaborazione grafica successiva al dipinto.
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