La tragedia
Donato De Carlo aveva 60 anni
Manca solo l’ultima firma del magistrato, poi si potrà dare l’ultimo saluto a Donato De Carlo, il cuoco di 60 anni travolto e ucciso insieme al suo cane, mentre camminava sulle strisce pedonali nel centro di Terontola, lunedì 29 settembre, poco prima delle 20.
Lunedì 6 ottobre alle 11 sarà celebrato il funerale, ad una settimana dalla tragedia per la quale è indagato un 41enne cortonese, imprenditore, accusato di omicidio stradale e omissione di soccorso.
Con la Audi station wagon di una familiare non si è fermato dopo il terribile impatto sulla Sr71: i carabinieri lo hanno trovato a casa un paio di ore dopo grazie alle telecamere.
Ieri a Siena il professor Mario Gabbrielli ha eseguito l’autopsia sul corpo di De Carlo. Un accertamento disposto dal pm Laura Taddei.
Quindi, è avvenuto a cura dell’impresa Ifa Tre il trasferimento della salma all’obitorio dell’ospedale Santa Margherita della Fratta, dove non appena arriverà l’ultimo consenso della procura, sarà aperta la camera ardente.
Esequie nella sua Terontola e sepoltura al cimitero locale. Donato De Carlo riposerà accanto alla sua Cristina, la moglie morta un paio di anni fa dopo aver combattuto con un male incurabile. Il cuoco lascia il figlio Matteo e la figlia Andrea.
La famiglia è assistita legalmente dall’avvocato Gabriele Zampagni; l’indagato (a piede libero) è difeso dall’avvocato Marco Cocchi. Posizione delicata, a fronte di reati che il codice penale punisce severamente. In teoria, in caso di condanna rischia da 8 a 12 anni, e la pena finale, pur con sconti e benefici, può portarlo in carcere.
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