La tragedia di Terontola
Il luogo dell'incidente, il sindaco e la vittima
L'auto era parcheggiata sotto casa con i segni del tragico impatto sulla carrozzeria. I carabinieri sono arrivati all'indirizzo del pirata della strada in un paio d'ore, alle 22 di lunedì, seguendo la scia delle telecamere. L'uomo, classe 1984, piccolo imprenditore della Valdichiana, poco prima delle 20 aveva lasciato sull'asfalto i corpi senza vita di Donato De Carlo, cuoco di 60 anni, e del suo amato cane. Centrati come birilli sulla Sr 71 durante la passeggiata serale in mezzo a Terontola, sulle strisce, sbalzati per venti metri.
L'automobilista non si è fermato. È rientrato nella sua abitazione, nel Cortonese. Forse pensava di non essere trovato, forse meditava di costituirsi: non si sa. Nel buio di un lunedì tragico, il modello della macchina (non sua), il nome e il cognome del presunto investitore sono emersi rapidamente, ben prima della mezzanotte. Decisive le telecamere nel centro di Terontola, sulla 71 e sulle strade comunali.
L'immagine dell'Audi station wagon grigia ripresa mentre prosegue la corsa in direzione di Camucia, ha indirizzato fin da subito l'indagine lampo della stazione carabinieri di Terontola e del Nucleo Operativo e Radiomobile della compagnia di Cortona.
Omicidio stradale e omissione di soccorso sono i reati per i quali il 41enne è indagato. Il sostituto procuratore Laura Taddei ha aperto un fascicolo.
Italiano, celibe, lunedì sera l'imprenditore era alla guida dell'auto di una parente quando, nel centro abitato della popolosa frazione di Cortona, ha travolto l'uomo che portava a spasso il suo inseparabile amico a quattro zampe, un meticcio. Morti entrambi sul colpo. De Carlo, nato ad Avigliano (Potenza) nel 1965, abitava in via Belov, nella parte di Terontola a monte della Sr71, che per la toponomastica lì nel tratto urbano prende il nome di via Licio Nencetti.
Era la passeggiata serale di routine. Sgambata e bisogni per il cane, aria fresca da respirare, lo sguardo e i pensieri da girare qua e là nel percorso.
In un attimo la morte. Un missile che centra il 60enne e l'amato animale mentre attraversano nel punto in cui i pedoni dovrebbero essere al riparo.
Il sindaco di Cortona, Luciano Meoni, in un post sui social ha scritto: "Prima di tutto mi stringo al dolore della famiglia, ai figli Matteo e Andrea. Un grazie all'Arma dei Carabinieri e all'aiuto della Polizia Municipale per avere individuato in tempi celeri il responsabile. Nelle strade può capitare di tutto, ma quello che non accetto è la vigliaccheria e scappare! Condoglianze alla Famiglia."
Il magistrato ha disposto l'autopsia sul corpo del 60enne (venerdì 3 ottobre, a Siena, incarico al professor Gabbrielli). De Carlo lascia due figli, il maschio Matteo e la sorella Andrea. La famiglia sarà assistita dall'avvocato Gabriele Zampagni negli aspetti legali della vicenda.
Un paio di anni fa, Donato De Carlo aveva perso la moglie per una grave malattia. L'immagine del suo profilo Facebook lo ritrae in una immagine felice di qualche tempo fa. Bravo cuoco, Donato aveva lavorato per vari locali della zona: anche a Tavarnelle e in centro a Cortona. Ovunque si raccolgono impressioni positive e commozione.
Dopo lo schianto nell'ora in cui le famiglie erano riunite nelle case per la cena, a Terontola si era diffuso un senso di fragilità, la percezione del pericolo fuori dalla porta, la 71 dove corrono auto come fucilate. La compagnia dei carabinieri guidata dal capitano Roberto Pivotti, il Norm diretto dal luogotenente Roberto Milani e la stazione guidata dal maresciallo Paolo Castelli, hanno dato subito la risposta alla richiesta primaria: individuare l'autore dell'investimento, per quanto ancora nella veste di indagato e solo all'inizio di un procedimento giudiziario che deve fare piena luce sull'accaduto. Trascorsa la flagranza non c'è arresto.
Negativo l'alcol test. La sua versione potrà darla al pm. La macchina appartiene a una familiare. Intanto i cari di Donato De Carlo piangono lacrime amare. Non si può morire così.
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