Arezzo
Alfredo Venturi
Dolore tra Arezzo e Capolona per la morte di Alfredo Venturi, 41 anni ancora da compiere, vittima dello schianto in moto di sabato 11 ottobre sulla Apecchiese, tra Piobbico e Apecchio.
Operaio orafo in città, originario di Capolona, era tornato a vivere da qualche tempo nel paese del basso Casentino.
«Era buonissimo» dice chi lo conosceva bene. La moto e la palestra le sue grandi passioni. Lascia un figlio che frequenta le scuole medie.
Sabato era insieme ad alcuni amici partiti da Arezzo con le moto per un giro su una delle strade più amate dai centauri, che dopo il valico di Bozza Serriola prosegue verso le Marche e l’Adriatico. Il programma era di tornare a casa la sera.
Su una curva insidiosa e già nota per altri incidenti, alle 12.30 l’impatto con un’auto che procedeva nel senso opposto di marcia. A bordo una famiglia. Per Alfredo non c’è stato nulla da fare.
La salma si trova all’obitorio dell’ospedale di Urbino a disposizione del magistrato. Oggi, domenica 12 ottobre, il riconoscimento della salma da parte dei familiari.
A Capolona le famiglie Venturi e Romani, dei genitori, sono molto conosciute e la comunità si stringe intorno a loro in questo momento terribile.
Probabilmente domani gli accertamenti di medicina legale per completare gli accertamenti svolti dai carabinieri sull’incidente stradale. Poi potrà essere concesso il nulla osta per il rientro a Capolona e le esequie.
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