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Imbroglio

Anziana truffata in casa versa 8 mila euro, arrestati in tre grazie ad un carabiniere fuori dal servizio

Luca Serafini

14 Ottobre 2025, 06:13

Truffe agli anziani

Truffe agli anziani, caso a Montalto: presi in tre

Sotto alla casa dell'anziana ingannata col solito vigliacco trucco del finto incidente capitato a un familiare, i truffatori hanno trovato i carabinieri. Ne è nato un inseguimento e per tre persone, tutte della Campania e uno dei quali 16enne, è scattato l’arresto.

È successo sabato pomeriggio a Montalto (Laterina Pergine Valdarno) vicino alla Farmacia, dove decisivo è stato un militare dell’Arma fuori dal servizio. Abita in zona, ha notato i movimenti strani di una Peugeot 205 rossa e dei suoi occupanti, così si è appostato e, quando ha fiutato qualcosa di veramente losco, ha chiamato i rinforzi e il terzetto di imbroglioni a quel punto non ha avuto via di fuga.

Per due, il tentativo di scappare a piedi è finito subito, catturati nei paraggi. Il terzo era riuscito ad allontanarsi con la macchina, ma grazie alla descrizione del modello e della targa è stato possibile bloccarlo rapidamente sulla strada 69 tra Pergine e Laterina prima che potesse sparire dalla circolazione.

Recuperato il maltolto. Alla signora erano stati chiesti 7.500 euro per togliere dai guai il nipote che, stando a quanto le avevano raccontato, con la bicicletta aveva investito una persona causandogli seri danni. Come sempre avviene in questi casi, l’aggancio era avvenuto sul telefono fisso, qualificandosi come carabinieri. Poi sarebbe passato dall’abitazione un incaricato, sempre dei carabinieri, per ritirare i soldi. Questo ruolo era affidato al minorenne, nipote di uno degli altri due, del quale adesso si occupa il tribunale dei minori.

L’anziana, ultraottantenne, alla fine ha dato allo sconosciuto 8 mila euro. Quello ha salutato ed è uscito. Poi il blitz dei carabinieri. Denaro recuperato (lo aveva il ragazzo) e restituito alla donna.

Trascorso il fine settimana, ieri ad Arezzo si è svolta l’udienza per la convalida degli arresti dei due campani davanti al giudice Elena Pisto, con pm Bernardo Albergotti e difensore Pierangelo Peloni in sostituzione dei legali di fiducia. Convalidati gli arresti e misura cautelare dell’obbligo di firma (dalle 20 alle 7) anziché i domiciliari come chiedeva la procura.

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