Investito e ucciso insieme al cane: l'automobilista che non si è fermato aveva anche la patente scaduta. Interrogatorio dal gip

Si complica la situazione dell'imprenditore 41enne cortonese che il 29 settembre, nel centro di Terontola di Cortona ha investito e ucciso Donato De Carlo di 60 anni e il cane che portava a spasso, senza fermarsi a prestare soccorso.

Era alla guida dell'auto della madre e sarebbe emerso che al momento dell'incidente non aveva la patente di guida in regola: non era stata rinnovata.

Messi insieme tutti gli elementi, dalla condotta di guida imprudente nel centro abitato, all'atteggiamento da “pirata” (non si preoccupò delle conseguenze dell'impatto e fu scoperto dai carabinieri a casa grazie ai video delle telecamere), ed altro raccolto dal pm Laura Taddei, è stato fissato l'interrogatorio davanti al gip Stefano Cascone.

Il 22 ottobre, mercoledì prossimo ad Arezzo, il 41enne accusato di omicidio stradale e omissione di soccorso, potrà fornire la sua versione dei fatti, alla luce della quale il giudice deciderà su eventuali misure cautelari.

A fianco dell'imprenditore ci sarà l'avvocato Piero Melani Graverini, che ne ha assunto la difesa.

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Erano circa le 20, quel lunedì, quando De Carlo attraversava la Sr 71 con il cane al guinzaglio. Il 41enne guidava l'Audi station wagon di una familiare (sembra la madre) e tirò dritto.

Vedovo da due anni, De Carlo lascia due figli vetenni. La famiglia è assistita legalmente dall'avvocato Gabriele Zampagni.

Per l'indagato scattò la denuncia a piede libero essendo trascorsa la flagranza. In caso di condanna rischia una pesante pena. Intanto la sua posizione è al vaglio per i domiciliari che la procura avrebbe chiesto.