Il caso
Porta chiusa, i tecnici respinti (foto di repertorio)
La casa è completamente abusiva, lui non l'ha voluta demolire come gli era stato ordinato, così è stata acquisita ex lege dal Comune di Cortona che ora deve buttarla giù.
Ma per tre volte tra 2021 e 2024 un cittadino cortonese di 61 anni ha negato ai tecnici del Comune di entrare, lasciandoli fuori della porta, come barricato dentro e indisponibile a ricevere visite.
Per questo l'uomo è accusato insieme ad una donna, del reato di interruzione di pubblico servizio.
Ieri la vicenda con al centro un fabbricato nella campagna cortonese, è passata dall'aula della Vela del tribunale di Arezzo dove il giudice Anna Maria Loprete ha deciso la data per l'inizio del dibattimento: l'8 gennaio 2026 davanti al giudice monocratico Ada Grignani.
Il caso è particolare, controverso, delicato. Secondo la ricostruzione accusatoria, l'uomo in passato avrebbe costruito quella casa in un terreno di proprietà della moglie, quando erano sposati.
Un cantiere, sostiene il municipio, aperto senza alcuna autorizzazione: abitazione tirata su fuori da ogni perimetro di legittimità.
È successo, poi, che marito e moglie si sono lasciati. E il 61enne si è trasferito nella casa abusiva, finita al centro di un accertamento e di un'ordinanza di demolizione emessa dal Comune di Cortona.
Andato a vuoto l'ordine di demolizione (novanta giorni di tempo) emesso dall'ente locale, l'uomo, che già occupava l'alloggio, si è rifiutato di lasciarlo. Passo successivo è stata l'acquisizione dell'immobile da parte del municipio.
Ma anche questo non ha spostato le cose e quando a più riprese i tecnici sono arrivati all'uscio della casa per completare l'iter con rilievi e frazionamenti, accompagnati perfino da personale della polizia municipale, la reazione del cittadino e della compagna non sarebbe stata per niente di disponibilità e accoglienza. Porta chiusa e l'atteggiamento di chi si sente, anzi, vittima di un tentativo di violazione di domicilio. Dal suo punto di vista difende la sua casa. Eccoci ora al processo, che vede gli imputati difesi d'ufficio dall'avvocato Maria Alessandra Rosadi, mentre il Comune di Cortona si è costituito parte civile ed è rappresentato dall'avvocato Corrado Brilli. Situazione per ora bloccata, tra schermaglie e carte bollate. Se ne riparlerà a gennaio.
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