Arezzo
In duomo il funerale dell'avvocato Molino
C’erano i colleghi avvocati seduti nelle prime file con la toga e c’era tutto il mondo giudiziario di oggi e di ieri a riempire il duomo. Anche legali venuti da fuori Arezzo, e poi magistrati, personale del tribunale, insieme a comuni cittadini: in tanti per il funerale di Francesco Molino, penalista di lungo corso che si è spento a 84 anni.
“Un grande avvocato, distinto, signorile, elegante, Principe del Foro, gentile con tutti anche con i giovani colleghi” ha detto don Alvaro Bardelli scegliendo le parole per un ricordo efficace di Molino. “Il codice era la sua Bibbia, la professione nei suoi pensieri fino all’ultimo”.

Il sacerdote, davanti al feretro coperto di fiori, ha dato conforto ai familiari, in primo luogo alla figlia Francesca, avvocato come il padre, ed ha sottolineato le tante attestazioni giunte in questi giorni alla famiglia a riprova del valore della persona.
Quindi la riflessione di fede sull’aldilà. Dove tutti gli uomini arrivano senza titoli: tutti uguali di fronte al giudizio di Dio. Un’altra giustizia rispetto a quella terrena dove Molino eccelleva. Avrà a fianco l’Avvocata nostra, ha detto ancora don Alvaro con il Salve Regina.

Un grande abbraccio al penalista giunto al termine di un’esistenza tutta a stretto contatto con le fragilità e le virtù umane. Poi l’uscita dal duomo del legno chiaro – esequie a cura di Ofar – e l’ultimo viaggio per il cimitero, dove ora riposa accanto alla moglie Gabriella.
Il Principe del Foro esce di scena, ma lascia una traccia indelebile nell’avvocatura e nella giustizia aretina.
*Iscrivendoti alla newsletter dichiari di aver letto e accettato le nostre Privacy Policy