Confartigianato Trasporti Arezzo esprime netta contrarietà al provvedimento che introduce, da lunedì 3 novembre, il divieto di sorpasso per i mezzi pesanti oltre 12 tonnellate nel tratto dell’A1 tra Incisa-Reggello e Chiusi, per circa 90 chilometri. “E' una misura nata sull'onda emotiva di tragici incidenti che comprendiamo nel dolore - dice Stefano Biadetti presidente provinciale Confartigianato Trasporti - ma che riteniamo sproporzionata e inefficace perché applicata in modo lineare all'intera tratta senza distinguere i punti realmente critici e perché costringerà tutti i camion sulla sola corsia di destra generando lunghe colonne con un maggior rischio di tamponamenti tra mezzi pesanti e difficoltà ulteriori in presenza di trasporti eccezionali che viaggiano a basse velocità o di veicoli esteri con limitatori di velocità più restrittivi. A ciò si aggiunga il fatto che la misura è aggravata da un preavviso comunicativo di pochi giorni e dall'assenza di un confronto preventivo con la categoria".
“Non siamo per nulla favorevoli a un divieto di sorpasso esteso per 90 chilometri - aggiunge Biadetti - è una scelta sproporzionata che può solo peggiorare la sicurezza creando incolonnamenti e aumentando i rischi per chi lavora ogni giorno in autostrada. Chiediamo l’immediata sospensione del provvedimento e l’apertura di un tavolo di confronto serio con il Ministero, la Società Autostrade e la categoria per individuare soluzioni mirate e realmente efficaci”.
Ritenuto insufficiente, poi, il preavviso per riorganizzare turni di lavoro e consegne. Chiesto un tavolo tecnico per lavorare su tratti critici, con eventuali attivazioni dinamiche (Cartelli a indicazione variabile) e indicatori trasparenti per misurare gli effetti.
Francesco Meacci, Coordinatore di Confartigianato Trasporti: “Confermiamo la massima disponibilità a collaborare con le istituzioni e il gestore autostradale per definire interventi selettivi per segmenti e fasce orarie accompagnati da adeguata informazione alle imprese. Perché la sicurezza si costruisce con dati, proporzionalità e responsabilità condivisa, non con divieti “a pettine” decisi e comunicati in tempi troppo ristretti”.
 
			 
							 
							 
							 
							 
						 
												
 
						