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Il caso

Morta a 66 anni e marito intossicato, il giorno dell'autopsia sulla salma della donna riesumata per chiarire il dubbio sull'antitarlo killer

La vicenda della famiglia di imprenditori orafi: da accertare l'eventuale correlazione del decesso con la sostanza della disinfestazione

Greta Settimelli

06 Novembre 2025, 07:49

Morta a 66 anni e marito intossicato, il giorno dell'autopsia sulla salma della donna riesumata per chiarire il dubbio sull'antitarlo killer

E' stata riesumata nel cimitero di Montagnano la salma di Antonella Peruzzi, la donna di 66 anni morta domenica 26 ottobre nella sua abitazione di Alberoro, comune di Monte San Savino. La salma è stata poi trasportata a Siena dove oggi sarà eseguita l'autopsia dall'equipe del professor Mario Gabbrielli. Sul caso è stata aperta un'inchiesta della Procura di Arezzo. Si indaga per omicidio colposo. Si cerca di capire se ci sono concause tra il decesso e una disinfestazione antitarlo, avvenuta nell'abitazione due giorni prima della morte della 66enne. Di fatto al mattino di domenica 26 ottobre, Antonella ha accusato alcuni malori: nausea, vomito e difficoltà respiratorie. Nonostante l'intervento dei soccorritori del 118, la donna è deceduta.

Nulla, inizialmente, aveva fatto pensare a cause diverse da quelle naturali. Due giorni dopo il funerale e la tumulazione nel cimitero di Montagnano, anche il marito, Domenico Tavanti 69 anni noto imprenditore orafo aretino, ha accusato gli stessi sintomi ed è stato ricoverato in ospedale. Poi dimesso. Da qui il sospetto che la sostanza antitarlo potesse essere collegata a quanto accaduto. Le indagini, coordinate dal Pm Marco Dioni, hanno portato ad una serie di accertamenti tecnici. Tra questi un sopralluogo da parte dei Vigili del Fuoco di Arezzo nella villa, attualmente sotto sequestro. Nel registro degli indagati è stato iscritto il titolare della ditta che ha eseguito la disinfestazione, un atto dovuto per consentire di partecipare agli accertamenti tecnici. La procura farà analizzare anche i campioni biologici del marito, mentre la famiglia, assistita dall'avvocato Osvaldo Fratini, ha dato incarico a due tecnici, uno che si occupa di medicina legale e uno di sicurezza, per meglio ricostruire l'accaduto e valutare altri passi.

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